«Un momento storico importante», lo ha definito il ministro del Turismo del Cairo, Mohamed Yahia Rashed. Un riconoscimento che guarda all’Egitto, non solo come una destinazione turistica fatta di villaggi vacanze, Piramidi e moschee, ma anche come meta spirituale cristiano-cattolica. Nella giornata di mercoledì, la delegazione dei rappresentanti del turismo egiziano arrivati in Vaticano ha raggiunto un risultato importante nell’opera di promozione del Cammino della Sacra Famiglia, ovvero la benedizione da parte di Papa Francesco della raffigurazione della fuga verso l’Egitto di Maria, Giuseppe e il Bambin Gesù.
Il percorso sulle orme di Gesù, che potrebbe essere riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, unisce i luoghi attraversati appunto dalla Sacra Famiglia mentre scappava dalla furia di Erode. Un capitolo della Bibbia che fa sì che la Terra dei Faraoni possa essere considerata a tutti gli effetti Terra Santa.
«È il frutto di un lavoro lungo 18 lunghi mesi – ha dichiarato il ministro Rashed, arrivato a Roma a capo della delegazione – Abbiamo posto una pietra miliare nella storia. Il riconoscimento del Pontefice ci rende orgogliosi e crediamo che questa collaborazione sia estremamente importante. Stiamo cercando di porre le basi affinché si lavori per la pace tra i popoli».
La lunga giornata, cominciata con un’udienza pubblica a San Pietro, è stata festeggiata con una cena in via della Conciliazione alla quale hanno preso parte alcuni tour operator italiani, l’Opera Romana Pellegrinaggi – partner d’eccezione per la promozione del Cammino – e una folta delegazione di rappresentanti di Fiavet, arrivati da tutta Italia, con il presidente Jacopo De Ria in prima fila. Una dimostrazione del sostegno da parte della distribuzione del nuovo pacchetto turistico che verrà proposto nelle agenzie di viaggi e dagli operatori del settore a partire dal primi mesi del 2018. La stessa Fiavet, ad agosto, era stata al Cairo per incontrare il ministro, con cui ha avviato una collaborazione che potrebbe portarla a organizzare il prossimo Consiglio proprio in Egitto, nonostante in ballo ci siano ancora altre location, tra cui Tunisia, Israele, Malta e l’Ungheria.
Alla serata ha preso parte anche il nuovo ambasciatore egiziano in Italia, Hisham Mohamed Moustafa Badr, alla sua prima uscita pubblica dopo l’arrivo a Roma lo scorso 15 settembre. Un uomo di grandi doti comunicative, che in un fluente italiano ha ribadito: «Questa è una giornata importante per l’intera umanità. Il Mediterraneo è un mare che unisce i popoli e non li divide. Lavoreremo per questo».
A fare gli onori di casa, il direttore dell’ente del turismo egiziano in Italia, Emad Abdalla, che ha confermato la fiducia nel nostro mercato, auspicando «che la destinazione torni a essere scelta dai turisti italiani come succedeva anni fa».
«Aspettiamo con entusiasmo di far vivere ai nostri pellegrini questo cammino in un’area che è a tutti gli effetti Terra Santa – ha aggiunto don Giovanni Biallo, rappresentante in Medio Oriente dell’Orp – A dicembre porteremo l’icona benedetta e cominceremo a proporre l’itinerario a piccoli gruppi».
Per superare una crisi che ha messo in ginocchio il turismo del Paese, l’Egitto punta dunque sui pellegrini. Soprattutto italiani.