L’Egitto aspetta gli italiani (e viceversa)
Le Piramidi, così come l’amatissimo mar Rosso, per gli italiani sono ancora un miraggio. Nonostante gli auspici e il pressing di operatori come Alpitour, l’Egitto – almeno fino al prossimo 30 luglio – resta nei Paesi dell’Elenco E verso i quali vige il divieto di partire per leisure. Molto più che un dettaglio di cui, però, non è fatta menzione nella stringata nota con cui lo staff del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha dato notizia del suo incontro con l’ambasciatore egiziano in Italia, Hisham Badr.
Faccia a faccia durante il quale l’ambasciatore ha confermato la propria presenza all’evento Unwto sul turismo giovanile che si terrà ad agosto a Sorrento e ha riportato a Garavaglia l’invito a visitare l’Egitto, formulato dal ministro del Turismo del Cairo.
Sul tavolo, recita il comunicato, “il tema degli scambi turistici, in sicurezza, sia per i viaggiatori italiani sia per quelli egiziani. Con il comune obbiettivo di incrementare i rispettivi flussi turistici, in particolare sul Mar Rosso”, dove Sharm El Sheikh è promossa come “destinazione Covid free”.
Nel frattempo, in attesa della rimozione del divieto a viaggiare in Egitto, il ministero locale della Salute ha aggiornato le regole per gli ingressi dall’estero, alla luce della diffusione della variante Delta del Covid.
Stando all’avviso ministeriali, i passeggeri che sono stati in India, Bangladesh, Pakistan, Bhutan, Myanmar, Sri Lanka, Vietnam, Brasile o in America Latina, nei 14 giorni precedenti ai loro arrivo in Egitto, saranno sottoposti alla revisione dei certificati con test Pcr rapido all’arrivo nel Paese. Chi risulterà positivo sarà trasferito in una struttura medica.
A tutti sarà richiesto il certificato di vaccinazione (seconda dose somministrata almeno 14 giorni prima) o il risultato negativo di un tampone Pnr. I certificati validi, oltre a essere rilasciati da laboratori o strutture riconosciute, dovranno riportare un codice QR a scopo di verifica.
In attesa di veder tornare gli italiani, il turismo egiziano si accontenta dei mercati minori già da tempo tornati a frequentare il Paese: ucraini in primis, più in generale turisti dell’Est Europa e del Cis (Repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale). Magro bottino per un’industria abituata a ben altri numeri.