by Maria Grazia Casella | 17 Ottobre 2024 10:57
Il turismo in Egitto sembra non risentire delle tensioni geopolitiche che infiammano l’area mediorientale. Tutt’altro, dal momento che nei primi sette mesi del 2024 ha registrato la cifra record di 8 milioni di arrivi e, secondo le previsioni, entro fine anno accoglierà 15 milioni di turisti in totale, con ricavi complessivi per oltre 14 miliardi di dollari.
Cifre che evidenziano la salda tenuta dell’industria turistica anche di fronte alle incertezze regionali del Paese delle piramidi. Che punta a consolidare il proprio status come una delle principali destinazioni a livello mondiale attraverso una strategia coordinata, con focus sul miglioramento delle infrastrutture, la valorizzazione del patrimonio storico-culturale, l’incremento dei voli e, non ultimo, continuando a garantire la sicurezza dei turisti, di cui ci ha parlato Amr El-Kady, ceo dell’Egyptian Tourism Authority.
Date le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, quali misure sta adottando l’Egitto per garantire la sicurezza dei turisti?
«Le misure di sicurezza in Egitto non sono cambiate. Abbiamo adottato da tempo provvedimenti molto rigorosi, sia ai confini che all’interno del Paese, per garantire la sicurezza dei nostri ospiti e dei cittadini. La nostra missione principale è trasmettere il messaggio che l’Egitto è sicuro, e lo facciamo sia attraverso le nostre ambasciate in tutto il mondo, sia coinvolgendo gli ambasciatori internazionali presenti nel Paese, compreso quello italiano, per mostrare loro la situazione sul campo».
Quali sono stati i risultati di questo approccio?
«I risultati parlano da soli. Un anno dopo l’inizio della guerra in Medio Oriente, abbiamo accolto oltre 15 milioni di turisti da tutto il mondo. Le persone sono venute, hanno goduto delle loro vacanze o hanno fatto affari, e sono tornate a casa sane e salve. Questo è il segnale più forte: l’Egitto è sicuro. Anche dall’Italia, più di 500mila persone hanno visitato il nostro Paese solo nei primi nove mesi dell’anno, nonostante il leggero calo dovuto al contesto geopolitico».
Quindi l’Egitto non ha subito alcun impatto negativo?
«Esattamente. Nel resto del Medio Oriente ci sono stati episodi di instabilità, ma in Egitto non abbiamo registrato nulla di simile. Per di più, il ministero degli Affari Esteri italiano non ha modificato i consigli di viaggio per i propri cittadini in visita in Egitto, segno che riconoscono la sicurezza del Paese. Gli egiziani da parte loro comprendono l’importanza di mantenere la calma, di essere accoglienti e generosi con i turisti, ed è per questo che non si vedono proteste per le strade del Cairo. L’ultima cosa che vogliamo ora è alimentare tensioni inutili».
Quali sono le località considerate più sicure per i turisti?
«Il Mar Rosso è senza dubbio una delle aree più sicure. Una località come Sharm el-Sheikh, che si trova relativamente vicino alle zone di conflitto, sta registrando un aumento di visitatori, specialmente italiani. Nonostante le preoccupazioni legate agli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso, non ci sono state vittime o problemi reali. Anzi, di recente abbiamo avviato nuove tratte aeree con easyJet, che collega città francesi e italiane a destinazioni come Sharm el-Sheikh e Hurghada, che è oggi il secondo aeroporto più trafficato dopo Il Cairo».
Ci sono altre aree dell’Egitto che stanno emergendo come nuove destinazioni turistiche?
«La nostra attenzione ora è rivolta al Mediterraneo. La costa settentrionale dell’Egitto è una delle zone più belle e promettenti del nostro Paese. Spiagge bianche, acqua cristallina, simile a quella delle Maldive, ma a solo tre ore di volo dall’Europa. Sono circa 200 i chilometri tra Marsa Matruth e Alessandria, dove sono già presenti diversi resort, ma è stato avviato anche un imponente progetto di sviluppo da parte degli Emirati Arabi Uniti che prevede hotel, residenze, centri commerciali, un porto turistico per navi e yacht, per un investimento complessivo di 120 miliardi di dollari. La zona sarà servita da quattro aeroporti internazionali e diventerà una delle principali mete turistiche del futuro».
Ci sono altri progetti infrastrutturali in corso?
«Stiamo costruendo linee ferroviarie ad alta velocità che collegheranno la costa settentrionale a Luxor e al Mar Rosso, migliorando notevolmente i tempi di viaggio. Il primo treno Alessandria-Il Cairo sarà operativo già a fine 2025. È in programma anche una terza linea che collegherà Hurghada a Luxor in solo due ore, facilitando le escursioni turistiche. Inoltre, nei prossimi cinque anni Il Cairo sarà al centro di una trasformazione radicale. Stiamo facendo grossi investimenti per riqualificare il centro storico della città, rendendo più accessibili e attraenti luoghi di grande interesse culturale».
Avete in corso strategie di marketing rivolte in modo specifico al mercato italiano?
«Certamente. Lavoriamo a stretto contatto con tour operator e compagnie aeree per promuovere l’Egitto. Puntiamo molto sulla diversità del nostro Paese: non è una destinazione unica, ma offre una varietà di esperienze, dalla cultura millenaria di Luxor alle bellezze naturali del Mar Rosso, fino alle nuove mete del Mediterraneo. L’Egitto ha qualcosa da offrire a ogni tipo di viaggiatore».
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