«L’Egitto chiuderà il 2019 con mezzo milioni di italiani. Merito del rilancio economico vissuto in questi mesi dal Paese». A dirlo è stato Hisham Badr, ambasciatore in Italia durante la cerimonia di Villa Savoia a Roma, organizzata in occasione della festa nazionale egiziana, dove era presente tra i partner commerciali la rappresentante delle agenzie di viaggi italiane, Ivana Jelinic, presidente di Fiavet nazionale.
Un evento a cui non ha preso parte nessun ministro del governo gialloverde, ma che ha visto in prima fila il senatore Maurizio Gasparri, e durante il quale è stato annunciato anche il soft opening dell’aeroporto internazionale della nuova capitale amministrativa dell’Egitto, che da metà 2020 sostituirà Il Cairo.
Situata a 45 chilometri a est dell’attuale capitale, tra il Canale di Suez e il Nilo, quella che per ora è stata ribattezzata Sisi’s City – dal nome del presidente Abdel-Fattah al-Sisi – è in attesa ancora di una denominazione ufficiale, ma prende concretezza con l’inaugurazione del nuovo scalo collocato a circa 70 km dal Cairo.
Si tratta di “prove generali”, riferisce l’agenzia Nova, riportando la notizia apparsa sul quotidiano egiziano Al Ahram, secondo cui “l’aeroporto servirà i residenti del Cairo, delle città di Shorouk, Badr, Heliopolis, della nuova capitale, di Suez, Ismailia e Port Said, e contribuirà allo sviluppo della zona economica del Canale di Suez”.
L’infrastruttura in fase di test per un mese è stata messa in piedi un un anno e comprende 45 edifici, una torre di controllo di 50 metri di altezza e ha una capacità di circa 300 passeggeri l’ora.