La creatività umana? Non verrà compromessa. Il marketing? Farà passi da gigante. Come? Con molta probabilità ci penserà il re dei chatbot, ovvero ChatGpt (per esteso Generative Pre-trained Transformer), creatura a utilizzo gratuito di OpenAI – negli Usa c’è la versione Plus a pagamento – oggi sempre più popolare sul web (digitando la parola ChatGpt su Google si producono circa 300 milioni di risultati).
I suoi connotati promettono un’ennesima rivoluzione del travel. Il primo vero input in redazione arriva dall’esperto Mirko Lalli, founder e ceo The Data Appeal Company, parte del Gruppo Almawave, che ha realizzato un articolo che per l’80% è stato scritto proprio da ChatGpt. Si tratta di un’interfaccia conversazionale a “intelligenza generativa”: «Il mondo del turismo come sempre è uno dei più sensibili alle innovazioni e sicuramente sarà impattato molto rapidamente da questa tecnologia rivoluzionaria che crea contenuti non solo testuali – spiega Lalli – A partire da un testo, infatti, si può arrivare a immagini originali, ogni volta differenti, e ad alta qualità».
Nell’hôtellerie, ad esempio, ChatGpt – per cui Microsoft, partner di OpenAI, vuole investire qualcosa come 10 miliardi di dollari nell’ambito di sviluppo del suo motore di ricerca Bing – può essere utilizzato per generare innovative descrizioni degli alloggi e rispondere automaticamente alle richieste dei clienti. «Queste descrizioni possono includere informazioni sulle dimensioni, sulla vista, sulle dotazioni e sui servizi offerti, nonché sull’ambiente circostante e sui luoghi d’interesse nelle vicinanze – prosegue il ceo The Data Appeal – Inoltre, relativamente alle destinazioni turistiche ChatGpt può essere utilizzato per creare guide turistiche personalizzate per i visitatori, in base ai loro interessi e preferenze tramite la raccolta dati. Ciò può aumentare la possibilità che i visitatori tornino in futuro e consiglino la destinazione agli amici».
Per Rajesh Naidu, senior vice president and chief architect at Expedia Group, interpellato da Phocuswire, ChatGpt può aiutare le aziende a risparmiare tempo e denaro per risolvere problemi più complessi e specifici: «L’intelligenza artificiale ha inaugurato una nuova era di esperienze personalizzate, che ChatGpt può ora rendere ancora più sofisticate. Con un ampio set di dati già presente, l’integrazione di questo software nella nostra piattaforma potrebbe iper-personalizzare le ricerche dei nostri clienti, supportando dunque la nostra visione flessibile. Le conversazioni virtuali hanno fatto molta strada nell’ultimo decennio, ma le opportunità di miglioramento sono adesso ancora più evidenti».
«ChatGpt può aiutare le aziende ad analizzare i feedback dei clienti e identificare tendenze e modelli, nel segno di una precisa personalizzazione – afferma infine Dave Goulden, vice president of product di Sojern, sempre a Phocuswire – È il momento in cui l’intelligenza artificiale può diventare più conversazionale». Nel frattempo, a testimonianza del peso dei chatbot intelligenti nello scenario futuro mondiale, Google starebbe preparando la sua controffensiva con il bot Sparrow (i cui documenti risalgono al 2020), che al momento promette più efficacia nelle risposte rispetto al suo rivale.