A sorpresa, le destinazioni sun&beach della penisola – oltre a confermarsi tra le più richieste della clientela domestica per questa stagione estiva con un +1,5% – incassano un inaspettato incremento di domanda dalla clientela estera, pari al +6,3%.
A scegliere un soggiorno presso le nostre località balneari, oltre gli italiani, troviamo in primis tedeschi e svizzeri seguiti dai francesi che preferiscono le coste italiane allo spettacolo offerto dalle Olimpiadi in corso. È la fotografia estiva scattata da Confindustria Alberghi.
Ad oggi, nelle 5 settimane del mese di agosto sono state prenotate oltre l’85% delle camere. La terza settimana, quella di Ferragosto, è già sold out.
Mentre per quanto riguarda le città d’arte, il mese di agosto si prospetta in chiaroscuro: se da un lato nelle prime due settimane del mese, le prenotazioni degli alberghi risultano più o meno allineate a quello dello scorso anno, a partire dalla terza settimana, ad oggi, il numero di prenotazioni registrate è inferiore rispetto a quello del 2023.
Il dato risente del calo delle prenotazioni di italiani, non compensato nelle prime tre settimane dall’aumento delle prenotazioni da parte della clientela straniera. Situazione in peggioramento a partire dalla quarta settimana di agosto dove al calo degli italiani si aggiunge anche una lieve diminuzione (-0.1%) delle prenotazioni da parte della clientela internazionale.
Nel dettaglio delle destinazioni di riferimento, Venezia mantiene alto il suo appeal e nelle prime due settimane di agosto il tasso di occupazione camere (Toc) si attesta oltre il 72% per poi scendere al 65% nelle tre settimane successive. Risultati poco inferiori per Roma, con un Toc del 70% nella prima decade del mese e del 60% nel periodo ricompreso dal 12 al 31 agosto. Stesso trend anche per Milano dove il dato sulle prenotazioni dal 1° all’11 agosto si attesta al 60% per poi diminuire al 50% nelle ultime tre settimane del mese. Rispondono bene anche questa estate le aree interne.
«Il costante interesse da parte del turismo internazionale anche verso le destinazioni balneari – ha commentato la presidente di Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo – è un fattore importante e può rappresentare un valido stimolo per far crescere i mesi spalla, periodi in cui proprio i viaggiatori stranieri scelgono spesso di visitare le nostre località. Il fenomeno, se ben gestito, può contribuire ad allungare la stagione e generare nuove motivazioni di viaggio, favorendo una redistribuzione sostenibile dei flussi nei periodi in cui la domanda è fisiologicamente più bassa».