L’estate di Kel 12 trainata da Islanda, Tanzania e Namibia
Vola il fatturato estivo di Kel 12, che riporta un incremento del +33% rispetto allo stesso periodo (giugno-settembre) dello scorso anno con i passeggeri che sono aumentati del 20%.
Islanda, Namibia e Tanzania sono le mete predilette dalla clientela di Kel 12 per le vacanze estive e i viaggi culturali conquistano la fascia altospendente. E se in linea generale tutte le destinazioni programmate dall’operatore milanese hanno performato molto bene, due mete in particolare quali la Mongolia e Madagascar segnano un incremento oltre le aspettative di budget.
Nello specifico, anche se i viaggi individuali sono in crescita, il core business si concentra sui viaggi con accompagnatore, tanto che sull’estate sono state confermate 150 partenze di gruppo, per una media di nove persone a gruppo; la durata media degli itinerari estivi è di circa 11 giorni, per un prezzo medio a persona di 6.450 euro.
Per Gianluca Rubino, amministratore delegato Kel 12, «le ottime performance registrate confermano che il desiderio di viaggiare non si placa e che domanda di itinerari culturali, dedicati a un target altospendente, è in costante aumento. A contribuire al perseguimento di questo risultato si aggiungono le sinergie prodotte dal completamento dell’integrazione tra i brand Kel 12 e Viaggi Levi e i tanti investimenti allocati in ambito comunicazione e commerciale».
In vertici del t.o. Kel 12 evidenziano inoltre di aver acquisito nuove fasce di clientela ampliandosi anche a fasce di età più basse, proseguendo sulla linea tracciata dalla partnership promossa con National Geographic.
«Molto grati del risultato prodotto e delle previsioni future – ha poi concluso Rubino – stiamo reinvestendo moltissimo in tecnologia e nello sviluppo di processi di integrazione verticale, sulle destinazioni estere più importanti per noi, per riuscire ad ottenere un controllo qualitativo diretto del prodotto offerto, in linea con le esigenze della clientela che chiede servizi sempre più accurati ed elevati».