by Redazione | 15 Aprile 2021 10:33
easyJet tiene botta – nonostante la previsione di perdite per oltre 700 milioni di sterline (circa 807 milioni di euro) per il solo periodo invernale – e si prepara ad una controffensiva operativa all’insegna della flessibilità nei voli e negli orari. La perdita ante imposte è stata infatti giudicata “nei parametri previsti” dai vertici del vettore che si aspettavano questo brutto colpo causato dal perdurare di lockdown e l’imperversare di ondate di contagi in tutta Europa.
In termini di volume di traffico riferito all’ultimo semestre – da ottobre 2020 a marzo 2021 – easyJet ha registrato un calo dei passeggeri dell’89% su base annua pari a 4,1 milioni di passeggeri, dovuto anche al taglio di capacità posti che era stata ridotta a 6,4 milioni di posti.
La compagnia aerea ha tenuto a precisare di aver operato un “programma di volo disciplinato” durante l’inverno, continuando a subire importanti ristrutturazioni e tagli dei costi accompagnato da una offerta assai ridotta ed all’insegna della flessibilità.
Un parametro, quello della flessibilità, che la compagnia aerea intende perseguire anche nei prossimi mesi, aumentando e diminuendo la capacità a seconda delle altalenanti restrizioni nei viaggi adottate nei vari Paesi dove il vettore opera.
È bene aggiungere che easyJet ha avuto accesso a una liquidità di 2,9 miliardi di sterline (quasi 3,5 miliardi di euro) dall’inizio della pandemia. Pertanto la compagnia continuerà ad adottare un orario ridotto almeno fino a giugno, ma è “pronta a intensificare le operazioni per soddisfare il livello di domanda che si manifesterà nel mercato”.
In tale contesto l’amministratore delegato Johan Lundgren ha tenuto a precisare che «easyJet ha mantenuto un approccio disciplinato al volo durante la prima metà del nostro anno finanziario, con una conseguente perdita di ricavi della prima metà e un consumo di cassa superiore alle aspettative. Ma è proprio la gestione oculata del nostro operativo a porci in pole position nella ripartenza che si prospetta nella seconda metà dell’anno».
Lundgren ha sottolineato come la mission del vettore inglese sia sempre quella di «rendere i viaggi accessibili a tutti e quindi continuiamo a collaborare con i governi per garantire che il costo dei test anti Covid richiesti sia ridotto in modo che non si rischi di tornare indietro nel tempo e rendere il viaggio troppo costoso. Continueremo a monitorare da vicino la situazione in tutta Europa e con l’accelerazione dei programmi di vaccinazione, la maggior parte dei paesi prevede di riprendere a volare su larga scala già dalla metà di maggio. Con questa prospettiva temporale, abbiamo la flessibilità operativa per aumentare rapidamente i voli e aggiungere destinazioni per soddisfare la domanda».
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