I volumi sono ancora molto bassi, ma l’andamento delle prenotazioni è un primo segnale incoraggiante. Così Robintur Travel Group va incontro all’estate, consapevole che, spiega il direttore generale, Claudio Passuti, «Quest’anno il giro d’affari delle agenzie potrebbe attestarsi sul 25-30% dell’anno precedente, ma siamo fiduciosi in una ulteriore ripresa sull’estate guidata dalle vacanze in Italia, nel Mediterraneo, nel Mar Rosso e in Europa. È auspicabile una ripresa del lungo raggio verso il fine anno, ma sarebbe un successo tornare a regime entro la primavera dell’anno prossimo».
SEGNALI SU MEDITERRANEO E CROCIERE. Dopo un decollo lento a inizio giugno, in questi giorni ci si sta avvicinando a coprire circa il 25% delle prenotazioni effettuate nella rete delle agenzie dirette nella stessa settimana dell’anno precedente.
Le richieste per l’estate alle porte riguardano nel 79% dei casi destinazioni tricolori: Sardegna, Sicilia, Puglia si confermano sul podio, crescono bene Toscana, Trentino, Calabria e costa Adriatica di Veneto, Romagna e Marche.
Il Gruppo registra però anche un 14% che desidera partire per l’estero, con Spagna, Grecia e Mar Rosso in cima alle richieste, e un 7% punta alle crociere tra fine estate e autunno. Sul fronte della durata si allarga la forbice: da un lato un lieve incremento di viaggi sotto i sei giorni ma cresce anche chi punta a due settimane, il 56% conferma la settimana.
La spesa media si aggira sui 350 euro a passeggero per i soggiorni brevi, 750 per la settimana e 1050 per due settimane. «Registriamo un calo medio rispetto al 2019 di circa il 15% perché manca il lungo raggio».
Intanto il Gruppo ha lanciato la campagna “Vacanza in buone mani”, con focus su formula residence e fornitori che garantiscano pieni standard di sicurezza. Ma l’allerta rimane sempre alta perché, avverte il manager, «si rischia di bruciare in un anno i risultati di sei anni di lavoro, l’impatto potrebbe durare anche fino a 18 mesi. Al momento non si sono viste ancora politiche di sostegno adeguato per aiutare le imprese sane a sopravvivere e rilanciarsi nel futuro».
INSISTERE SUL FONDO PERDUTO. Tra gli investimenti messi in campo rientra la riapertura in sicurezza con un nuovo sistema di prenotazione degli appuntamenti nelle adv, ad oggi utilizzato da 6mila consumatori. Ancora poco l’interesse per il bonus vacanza, sul quale il manager chiede che le procedure di gestione coinvolgano e non ostacolino invece la filiera del turismo organizzato.
E comunque, ribadisce Stefano Dall’Ara, presidente Robintur Travel Group, «quello di cui il comparto ha bisogno sono i contributi a fondo perduto su cui continueremo a insistere come abbiamo già fatto con il Manifesto del turismo, che ha già raccolto 62mila firme, non ci accontenteremo delle modifiche all’attuale decreto, il turismo ha bisogno di provvedimenti ad hoc, non ci servono solo gli ammortizzatori sociali ma abbiamo bisogno del business».