Lettera aperta delle Guide Turistiche Italiane – Gti al ministro del Mibact, Dario Franceschini, nella quale si richiede un incontro urgente per affrontare le tematiche più importanti per la categoria.
Nella missiva si esplicita l’interrogativo più impellente sul tipo di turismo che si vuole per il nostro Paese: di massa, concentrato solo sulle città d’arte, che peraltro scoppiano, o costruito anche su territori meno noti, con percorsi meno standardizzati?
Le guide sollecitano anche la riforma della professione per mettere fine al “caos normativo” e “all’abusivismo di pseudo-guide che danneggiano l’incoming“. In conformità con le norme Ue, Gti chiede soprattutto il pieno riconoscimento del patentino nazionale che ne qualifica l’attività.
Punti sui quali Simone Fiderigo Franci e Claudia Sonego, rispettivamente presidente e vice presidente Gti, si aspettano un riscontro: «Nel settore serve un ragionamento articolato. È ormai tempo di valorizzare chi, nel turismo, opera con cognizione di causa e competenza. Noi guide turistiche – prosegue la lettera – siamo il biglietto da visita del Paese. Noi lo raccontiamo con passione ai turisti e dalle nostre parole dipendono ricordi, suggestioni, amore per il nostro territorio».
La missiva rivolta al ministro Franceschini si conclude con una richiesta di incontro «in virtù della nostra presenza, in questi anni, al tavolo ministeriale sul Turismo; in virtù della consapevolezza, come operatori ma soprattutto professionisti di settore, di avere un peso e un ruolo nella promozione del Sistema Paese, il che ci rende interlocutori affidabili».