Con la decisione del Parlamento Ue di approvare la procedura d’urgenza per l’attivazione del Digital Green Cerificate, ora è possibile salvare la stagione estiva: il settore del turismo ne era convinto già al momento del lancio, ma ora la convinzione si rafforza.
Mercoledì scorso, infatti, con 468 voti a favore, 203 contrari e 16 astenuti, il Parlamento europeo ha dato il semaforo verde alla “fast track” che accelera le procedure per l’adozione del Covid Pass, che permetterà agli europei di muoversi per turismo e in sicurezza nei confini Ue. Questa procedura d’emergenza, quindi, dovrebbe dare una svolta ai solitamente tempi lunghi di Bruxelles, con l’entrata a regime del Digital Green Certificate già a giugno.
L’impianto della proposta resta lo stesso varato dalla Commissione Ue: il Certificate sarà digitale e dimostrerà che una persona è stata vaccinata contro il Covid-19, che è risultata negativa a un test/tampone o che, dopo aver contratto il virus, ha sviluppato gli anticorpi.
Ora, i prossimi step – prima dell’approvazione definitiva – prevedono un ulteriore fase di negoziazione tra Parlamento e Consiglio d’Europa, con eventuali emendamenti che verranno dibattuti e approvati nella prossima sessione plenaria prevista dal 26 al 29 aprile.
A4E, che rappresenta la maggior parte delle grandi compagnie aeree europee, plaude quindi all’accelerazione Ue sulla proposta del Covid Pass che, partendo da giugno, salverebbe di fatto la stagione di picco nel trasporto aereo europeo. A tal proposito le compagnie aeree aderenti stanno lavorando a stretto contatto con i governi nazionali e la Commissione europea per fornire input sulle specifiche tecniche necessarie per rendere i certificati digitali – o le app private che li utilizzerebbero – interoperabili entro giugno.
Diverse soluzioni private sono attualmente in fase di sperimentazione da parte delle compagnie aeree A4E, tra cui l’app AoK, Iata Travel Pass, Verifly e altri strumenti. Queste soluzioni saranno fondamentali per consentire un aumento progressivo dei viaggi aerei in futuro, raccogliendo feedback sia dagli utenti che dai fornitori tecnici, dalle autorità competenti e dal personale aeroportuale prima di implementarli a un livello più ampio.
Per Johan Lundgren, ceo di easyjet e chairman di AE4 «È fondamentale imprimere una accelerazione alle vaccinazioni, il vero punto chiave per uscire dal tunnel. E questo perché se le campagne vax non aumenteranno il numero di vaccinati avremo sempre alte ospedalizzazioni, costanti contagi e decessi, ovvero tutte brutte notizie per i viaggiatori, anche dal punto di vista psicologico. Inoltre è necessario che l’Ue garantisca il coordinamento per l’adozione dei certificati verdi digitali ad altre soluzioni digitali in fase di sviluppo altrove. Infatti di recente c’è stata l’approvazione da parte del Consiglio dell’Icao dei requisiti per i certificati di test Covid-19 accettati a livello globale compreso il framework tecnologico per versioni digitali sicure, e la futura incorporazione di certificati di vaccinazione forniscono un quadro globale per ulteriori azioni, in linea con gli standard dell’Oms».
Osservazioni condivise da Carlos Munoz, ceo di Volotea, Benjamin Smith, ceo di Air France-Klm e Marco Ciompilisk, ceo di Tui Fly intervenuti ad una conferenza stampa in streaming dove hanno confermato che le compagnie aeree sono pronte a gestire la ripartenza e che le prenotazioni aeree potrebbero avere una impennata non appena i governi annunceranno la rimozione di restrizioni di viaggio.
I ceo di A4E hanno infatti esortato i governi dell’Ue a continuare a lavorare su un quadro comune per ripristinare la libertà di movimento per i cittadini europei quando è sicuro farlo. Di fatto gli amministratori delegati hanno esplicitamente chiesto all’unisono uno standard internazionale per i certificati di vaccinazione e, non appena possibile, l’eliminazione di tutte le restrizioni di viaggio, pur riconoscendo che la vaccinazione non dovrebbe essere obbligatoria per viaggiare.
La libera scelta dei cittadini, infatti, non penalizzerebbe il mondo dei viaggi poiché comunque i controlli sanitari o i mancati requisiti condivisi dalle autorità e dai vettori precluderebbero automaticamente il viaggio aereo a quei soggetti non vaccinati che dovessero risultare positivi.