L’Europa ha il suo Esta: dal 2021 “visto” online per i turisti extra-Schengen
Il Parlamento europeo ha dato il via libera all’introduzione dell’Etias, il nuovo sistema di controllo preventivo per i viaggiatori senza obbligo di visto – il cosiddetto “Esta europeo” – che entrerà in vigore a partire dal 2021. L’autorizzazione avrà un costo di 7 euro e sarà valida per tre anni.
I cittadini extracomunitari esenti dall’obbligo di visto, infatti, dovranno ottenere un’autorizzazione proprio in stile Esta prima di recarsi nell’Unione europea per un soggiorno di massimo 90 giorni per turismo o affari. Il nuovo sistema comprenderà domande sui precedenti penali e viaggi nelle zone di conflitto.
L’Etias (European Travel Information and Authorisation System) entrerà in vigore per i cittadini di circa 60 Stati extra europei (tra questi gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi, l’Albania, la Corea del Sud, il Giappone, il Brasile e l’Australia) che dovranno compilare un modulo elettronico prima del viaggio previsto, con i loro dati personali (compresi nome, data e luogo di nascita, sesso e nazionalità), le informazioni sui documenti di viaggio (validità, paese di rilascio), l’indirizzo di residenza e le informazioni di contatto, e il Paese europeo in cui è previsto il primo ingresso.
Ogni domanda sarà automaticamente confrontata con tutte le banche dati pertinenti per verificare, tra l’altro, se il documento di viaggio utilizzato è stato segnalato come smarrito o rubato, e se la persona è ricercata per l’arresto. La maggioranza dei richiedenti, però, otterrà l’autorizzazione immediatamente per via elettronica.
In caso di una o più risposte positive alla verifica dei documenti o alle domande sui precedenti penali, i viaggi in zone di conflitto e un ordine di lasciare il paese, i dati verranno controllati manualmente e i casi di rischio per la sicurezza, di immigrazione irregolare o di epidemia verranno valutati individualmente.
In seguito al via libera del Parlamento, la legislazione dovrà essere adottata dal Consiglio dei ministri e quindi pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. L’Ue ha sviluppato un mini-sito dove sono disponibili tutte le informazioni (in inglese) sul nuovo servizio.