L’Europa parcheggia l’Ees: rinviati i controlli alle frontiere

L’Europa parcheggia l’Ees: rinviati i controlli alle frontiere
17 Ottobre 11:15 2024 Stampa questo articolo

Rinviato a data da destinarsi. L’Ue ha deciso di far slittare nuovamente l’introduzione dell’Ees (Entry/Exit System), il nuovo sistema di controlli di ingressi/uscite alle frontiere È stata Ylva Johansson, commissaria agli Affari interni, ad annunciare il rinvio dopo la riunione dei ministri dell’Interno dell’Ue.

Secondo i piani di Bruxelles, l’esordio dell’Ees era previsto nel 2022, ma diversi problemi ne hanno prima differito l’avvio a maggio 2023, poi a fine 2023 e, infine, al prossimo 10 novembre, obiettivo ora rinviato: non è stata indicata una nuova data.

Il nuovo sistema richiede che tutti i passeggeri extra-Ue, compresi i cittadini britannici, siano sottoposti a controlli aggiuntivi come le impronte digitali e il riconoscimento facciale. Il problema è che diversi Paesi non sono ancora pronti ad attuare Ees in modo efficace, tra cui Francia, Germania e Paesi Bassi.

Una volta in vigore, l’Ees sarà applicato a tutte le frontiere stradali, negli aeroporti, nei porti e nelle stazioni ferroviarie di confine. I dati biometrici raccolti saranno conservati in un database da tre a cinque anni insieme quelli del passaporto, la data di ingresso e uscita dall’area Schengen e, nel caso a una persona sia negato l’ingresso, il motivo della decisione. Rifiutarsi di fornire i propri dati biometrici significherà vedersi negato l’ingresso.

Ad agosto Johansson aveva confermato che a novembre sarebbe scattata l’ora X per Ees: «Il momento è finalmente arrivato, tutto si sta realizzando, siamo nella fase finale dei test». Invece, a quanto si apprende, i test dal vivo del software Ees non sono ancora iniziati.

Inoltre, da tempo i leader del settore viaggi mettono in guardia sulle lunghe code ai valichi di frontiera, come il porto di Dover: il ricorso all’Ees, infatti, potrebbe comportare anche ritardi fino a 14 ore, con ripercussioni sul traffico merci e sui viaggi in auto e in pullman. Ogni anno passano da Dover circa 68mila pullman e 1,6 milioni di auto e si teme che il sistema non sia in grado di gestire la situazione.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

Guarda altri articoli