L’Unione europea sarebbe pronta a sospendere l’accordo sul rilascio dei visti di viaggio con la Russia. È quanto riportato dal Financial Times che ha anticipato uno dei temi che sarebbero in agenda nel vertice dei ministri degli Esteri dei 27 Stati membri, previsto per il 31 agosto, nel quale si devono discutere nuove possibili misure da adottare nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina.
Secondo il quotidiano finanziario britannico, il provvedimento sarebbe stato sollecitato da Polonia e Repubblica Ceca, che peraltro hanno già minacciato di chiudere unilateralmente i loro confini ai turisti della Federazione.
Come primo passo, i ministri intendono fornire sostegno politico alla sospensione dell’accordo di facilitazione dei visti Ue-Russia, hanno fatto sapere alcuni funzionari che stanno preparando il prossimo vertice Ue. «Non è appropriato che i turisti russi camminino nelle nostre città, nei nostri porti turistici – hanno detto – ed è arrivato il momento di inviare un segnale alla popolazione russa che questa guerra non è accettabile».
Questo ulteriore step preannunciato dal Ft eliminerebbe definitivamente il trattamento preferenziale per i russi quando richiedono tutti i visti dell’Ue, rendendoli più costosi e aumentando notevolmente i tempi di attesa. «Siamo in una situazione eccezionale che richiede passaggi eccezionali. Vogliamo andare oltre la sospensione dell’agevolazione del visto», spiegano le fonti a Bruxelles vicine ai funzionari Ue, aggiungendo che entro la fine dell’anno potrebbero essere introdotti cambiamenti anche più radicali».
Ma lo stop dei visti turistici non è un passaggio di facile condivisione: un simile provvedimento, infatti, andrebbe a colpire il settore turistico che per molti Paesi della Ue, fra cui l’Italia, rappresenta una voce economicamente importante. Nel 2019, ultimo anno prima della pandemia, erano stati registrati circa 1,7 milioni di arrivi dalla Russia, con 5,8 milioni di presenze e una spesa di 2,4 miliardi di euro pari al 6% degli introiti globali della spesa turistica estera nel nostro Paese.
Nel vecchio continente, secondo l’Etc – European Travel Commission, il turismo russo nel pre Covid valeva circa 21 miliardi di euro, mentre nel mondo i viaggiatori russi spendevano complessivamente 32,6 miliardi di euro.