Il tanto atteso momento della rimozione dei divieti Covid per i viaggiatori internazionali che vogliono entrare in Europa è arrivato nello stesso giorno in cui in Italia il ministro della Salute Roberto Speranza firmava la nuova ordinanza che rimuove l’obbligo di quarantena per chi arriva dai Paesi extra Ue a partire dal 1° marzo, riaprendo di fatto le frontiere al lungo raggio.
Ieri, infatti, il Consiglio europeo, che rappresenta gli Stati dell’Ue, ha emanato la raccomandazione per accogliere senza restrizioni i viaggiatori vaccinati nel blocco provenienti da paesi terzi. È l’ultima mossa verso l’allentamento delle regole di viaggio tra l’Europa e gli Stati non Ue.
Airports Council International (Aci) Europe e la Iata hanno accolto favorevolmente la raccomandazione del Consiglio dell’Ue per i viaggiatori che entrano nell’Ue e hanno chiesto ulteriori azioni per aiutare a riavviare la connettività aerea. Il nuovo regime si allinea alla raccomandazione già adottata a gennaio sui viaggi all’interno dell’Ue e rafforza il principio dei criteri di viaggio basati sullo stato di salute personale dei viaggiatori piuttosto che sulla situazione epidemiologica del Paese o dell’area di partenza.
Le due associazioni più rappresentative del trasporto aereo hanno sottolineato l’importanza di questo nuovo approccio, in linea con quanto sostenuto recentemente dall’Organizzazione mondiale della sanità secondo cui le restrizioni di viaggio hanno un impatto minimo o nullo sulla diffusione epidemiologica e che quindi gli Stati dell’Ue dovrebbero accettare tutti i viaggiatori completamente vaccinati con sieri approvati dall’Europa senza alcuna restrizione o condizione.
“Ora gli Stati dell’Ue – stando alla raccomandazione – dovrebbero accettare tutti i viaggiatori completamente vaccinati con altri vaccini elencati dall’Oms e i viaggiatori recuperati senza alcuna restrizione/condizione o solo con il requisito di un test Pcr negativo prima della partenza. Gli stati dell’Unione europea potrebbero anche accettare i viaggiatori completamente vaccinati che non sono in possesso di un Dcc dell’Ue valido o equivalente (green pass Covid), soggetti a un test Pcr negativo prima della partenza. In tale ottica l’industria aerea ha chiesto agli stati dell’Ue di andare oltre, ovvero verso l’accettazione incondizionata di tutti i vaccini approvati dall’Oms, e anche la sostituzione della Pcr con opzioni di test antigenico rapido”.
Il direttore generale di Aci Europe, Olivier Jankovec, ha commentato: «Ora sappiamo oltre ogni dubbio che un regime basato sullo stato di salute personale dei viaggiatori è giusto per gli individui, per le economie e per le società. Non ci sono prove a sostegno di nessun altro approccio. Man mano che la ripresa in sicurezza della connettività aerea accelera, è fondamentale che gli Stati membri attuino questa raccomandazione, apportando l’adeguata armonizzazione delle regole a vantaggio di tutti gli utenti aerei».
Allo stesso modo il regional vice president Iata per l’Europa, Rafael Schvartzman, ha dichiarato: «Accogliamo con favore questa logica raccomandazione del Consiglio europeo. Un viaggiatore vaccinato al di fuori dell’Ue dovrebbe essere trattato in modo non diverso da uno all’interno dell’Ue. Esortiamo quindi gli Stati membri ad attuare questa raccomandazione come un passo importante verso una convivenza normale con questo virus, è importante che l’Ue consideri una maggiore flessibilità nell’elenco dei vaccini approvati».