by Redazione | 2 Luglio 2021 11:13
Il turismo residenziale in Italia tarda a riprendersi: questa la valutazione di Otex, osservatorio sul turismo residenziale extralberghiero in Italia promosso dall’associazione Property Managers Italia.
Sono stati analizzati i volumi di fatturato relativi ai mesi di marzo, aprile e maggio – 2020 e 2021, mettendoli a confronto con gli stessi mesi del 2019 per le città di Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli.
Per marzo e aprile il trend è uniforme in tutte le città, e il 2020 si rivela migliore rispetto al 2021 per il turismo extralberghiero: a far segnare le performance peggiori sono Venezia, che a marzo 2021 registra una perdita del 75% di fatturato rispetto al 2019 e ad aprile dell’84%, e Firenze, che a marzo 2021 registra una perdita del 74% di fatturato rispetto al 2019 e ad aprile dell’84%.
A maggio arrivano i primi segnali di inversione di tendenza per le strutture extralberghiere: Milano e Venezia superano la performance del 2020, registrando perdite rispettivamente del 61% e del 73%.
«Il primo quadrimestre del 2021 è stato un periodo ancora molto negativo rispetto all’anno precedente, con evidenti perdite anche nei mesi in cui, nel 2020, era appena iniziato il lockdown – osserva Marco Nicosia, ceo di Full Price e data analyst di Otex – Servirà dunque un forte rimbalzo per poter eguagliare, a fine anno, i volumi di fatturato tra le due annualità. In maggio si notano timide riprese ma non per tutte le città, trend che ci aspettiamo sia confermato nel mese prossimo. La presenza di un turismo internazionale che ormai rappresenta circa il 50% delle prenotazioni dell’ultimo trimestre farà la differenza nella seconda parte del 2021, ma sarà dura recuperare il terreno perduto in questa prima parte dell’anno».
Secondo Stefano Bettanin, presidente Property Managers Italia e ceo di Rentopolis e Shomy, «i numeri parlano chiaro, dovremo faticare ancora molto per recuperare quello che abbiamo perso. Dovremo puntare su innovazione, tecnologia, marketing, servizi. Ma il governo italiano è immobile: anche se c’è un ministero ad hoc, a distanza di mesi non abbiamo ancora visto una misura concreta per il turismo, non c’è nulla dal punto di vista strategico, e non abbiamo gli aiuti di cui beneficiano i nostri competitor europei. Tutti i Paesi hanno capito che l’extralberghiero è una risorsa per la ripartenza: l’Italia ancora no, e questo ci amareggia molto».
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