Lezione di outgoing dagli spagnoli viaggianti
Egitto, Kenya, Tanzania, Messico, Repubblica Dominicana, Costa Rica, Colombia, Perù, Maldive. Finora ancora solo un sogno per gli italiani, ma non per gli spagnoli. Mentre da noi si lavora per l’apertura di corridoi turistici elaborando protocolli tali da far ripartire l’outgoing “step by step”, in Spagna non ci sono liste di Paesi sicuri o meno e si va in vacanza dove si vuole, semplicemente utilizzando il buon senso e rispettando le restrizioni che i vari Stati del globo pongono all’entrata.
Noi manifestiamo, incrociamo le dita, guardiamo alla Gran Bretagna a bocca aperta per la riapertura del turismo verso Paesi come l’Egitto. In Spagna basta comprare un volo e partire: alla volta di Sharm e del Cairo se si ha voglia di mare e storia, del Kenya se non si resiste all’idea di un bel safari, del Messico o della Costa Rica o della Repubblica Dominicana se si cercano ritmi sudamericani o delle Maldive se si vuole il relax più assoluto.
Incredibile, no? Solo pochi chilometri ci dividono dal Paese europeo a noi più simile, con cui spesso ci confrontiamo in termini di turismo, e la strada intrapresa nei viaggiare ai tempi del Covid è invece assolutamente diversa.
«In via generale, i viaggiatori sono responsabili delle eventuali conseguenze delle proprie scelte di viaggio – si legge sul sito del Ministero de Asuntos Exteriores, Union Europea y Cooperacion – La rete di Ambasciate e Consolati di Spagna disseminati per il mondo può prestare assistenza ai cittadini spagnoli all’estero solo nel limite delle sue capacità e poteri, e non può in alcun modo prolungare i soggiorni, fare eccezioni alle normative del Paese terzo, né tantomeno rimpiazzare agenzie di viaggi, tour operator o compagnie di trasporto. Per questo, si rinnova la raccomandazione a tutti i viaggiatori, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, a muoversi con prudenza, fare un’assicurazione e mantenersi costantemente informati».
Tutto qua. Sicuramente c’è un forte invito alla prudenza e all’attenzione, ma traspare anche tanta fiducia nelle persone, che possono decidere in autonomia a quali rischi esporsi assumendosene le piene responsabilità.
E mentre ancora è presto per conoscere i risultati di tale politica, in termini di numeri di viaggiatori estivi che si sono effettivamente recati in queste mete a noi proibite, una cosa è certa: finita la stagione in cui il turismo domestico è il più bello, in Spagna si può pensare di partire nei mesi autunnali e invernali per vacanze esotiche tra mare, natura ed avventura. Da noi ancora no.