by Paola Camera | 24 Settembre 2021 7:00
Egitto, Kenya, Tanzania, Messico, Repubblica Dominicana, Costa Rica, Colombia, Perù, Maldive. Finora ancora solo un sogno per gli italiani, ma non per gli spagnoli. Mentre da noi si lavora per l’apertura di corridoi turistici[1] elaborando protocolli tali da far ripartire l’outgoing “step by step”, in Spagna non ci sono liste di Paesi sicuri o meno e si va in vacanza dove si vuole, semplicemente utilizzando il buon senso e rispettando le restrizioni che i vari Stati del globo pongono all’entrata.
Noi manifestiamo[2], incrociamo le dita, guardiamo alla Gran Bretagna a bocca aperta[3] per la riapertura del turismo verso Paesi come l’Egitto. In Spagna basta comprare un volo e partire: alla volta di Sharm e del Cairo se si ha voglia di mare e storia, del Kenya se non si resiste all’idea di un bel safari, del Messico o della Costa Rica o della Repubblica Dominicana se si cercano ritmi sudamericani o delle Maldive se si vuole il relax più assoluto.
Incredibile, no? Solo pochi chilometri ci dividono dal Paese europeo a noi più simile, con cui spesso ci confrontiamo in termini di turismo, e la strada intrapresa nei viaggiare ai tempi del Covid è invece assolutamente diversa.
«In via generale, i viaggiatori sono responsabili delle eventuali conseguenze delle proprie scelte di viaggio – si legge sul sito del Ministero de Asuntos Exteriores, Union Europea y Cooperacion – La rete di Ambasciate e Consolati di Spagna disseminati per il mondo può prestare assistenza ai cittadini spagnoli all’estero solo nel limite delle sue capacità e poteri, e non può in alcun modo prolungare i soggiorni, fare eccezioni alle normative del Paese terzo, né tantomeno rimpiazzare agenzie di viaggi, tour operator o compagnie di trasporto. Per questo, si rinnova la raccomandazione a tutti i viaggiatori, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, a muoversi con prudenza, fare un’assicurazione e mantenersi costantemente informati».
Tutto qua. Sicuramente c’è un forte invito alla prudenza e all’attenzione, ma traspare anche tanta fiducia nelle persone, che possono decidere in autonomia a quali rischi esporsi assumendosene le piene responsabilità.
E mentre ancora è presto per conoscere i risultati di tale politica, in termini di numeri di viaggiatori estivi che si sono effettivamente recati in queste mete a noi proibite, una cosa è certa: finita la stagione in cui il turismo domestico è il più bello, in Spagna si può pensare di partire nei mesi autunnali e invernali per vacanze esotiche tra mare, natura ed avventura. Da noi ancora no.
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