by Giorgio Maggi | 8 Maggio 2019 7:00
Il Vietnam piace sempre di più, anche in Italia. Nonostante il nostro Paese rimanga al di fuori della top ten come source market (è al 21° posto a livello globale e al sesto tra quelli europei), anno dopo anno i flussi turistici tricolori sono in costante crescita.
A dirlo è la Vietnam National Administration of Tourism, secondo cui nel 2018 le presenze italiane sono state 65.562 (+12,96% rispetto all’anno precedente) grazie soprattutto al provvedimento, in vigore dal 1° luglio 2015 e rinnovato fino al 30 giugno 2021, di esenzione unilaterale dei visti di ingresso per soggiorni inferiori ai 15 giorni.
Il prodotto preferito dai viaggiatori italiani è il pacchetto di 7-10 giorni che permette di visitare le tre regioni di cui si compone il Paese con destinazioni come la baia di Ha Long, le città di Hue, Hoi An, Da Nang, Ho Chi Minh City e il Delta del Mekong, oltre naturalmente a Phu Quoc.
Quando invece si tratta di soggiorni più lunghi (13-15 giorni), c’è spazio anche per località minori con una forte connotazione etnica, come le zone montuose del nord-ovest (Sapa e Bac Ha) o l’area di Ninh Binh.
E se i mesi che registrano i maggiori flussi di turisti della penisola sono quelli di dicembre-febbraio e luglio-agosto, il viaggiatore italiano tipo include diverse fasce anagrafiche (giovani, senior, coppie con figli), mostra una preferenza per le strutture alberghiere da 3 a 5 stelle e privilegia il ricorso alle adv quale canale di acquisto.
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