«Oggi la sicurezza è il nuovo lusso. E a Mauritius teniamo fermamente a questo principio». Sono le parole di Arvind Bundhun, direttore di Mauritius Tourism Promotion Authority, che in occasione di una serata organizzata dall’ente a Milano, ha sottolineato gli sforzi che l’isola di Mauritius, tra le mete comprese nei corridoi turistici e aperta al turismo internazionale dallo scorso ottobre, sta facendo per rendere l’isola una meta sempre più sicura.
Quanto ai recenti sviluppi relativi al diffondersi della variante Omicron nel mondo, e relative restrizioni di viaggio, si dice cauto, ma non preoccupato: «La situazione è in continuo divenite, e le cose cambiano molto velocemente. Noi, dal canto nostro, continueremo a fare quello che abbiamo fatto finora: assicurarci che le condizioni di ingresso e soggiorno nel Paese siano il più sicure possibile».
I tassi di vaccinazione nell’isola hanno già raggiunto l’82% della popolazione adulta, e dalla scorsa settimana il governo ha iniziato ad iniettare la terza dose. Previsti tamponi prima e dopo l’arrivo, in modo tale da evitare più possibile l’insorgere di focolai.
E i numeri danno ragione a questa strategia: dal 1 ottobre- data di riapertura del Paese- sono circa 115.000 i turisti sbarcati sull’isola (circa il 50%, di quelli nello stesso periodo del 2019). Di queste, solo meno di 79 persone sono risultate positive, e sono state messe in quarantena in modo tale da bloccare sul nascere l’espandersi del contagio.
«Essendo una piccola isola, siamo estremamente dipendenti da questa industria- ha aggiunto Bundhun- questo settore contribuisce per ¼ del nostro PIL, e siccome abbiamo deciso di riaprire dopo 19 mesi posso dire stasera che l’apertura è stata un successo».
In questi mesi, però, non tutto è stato semplice, e l’ente si è trovato a dover gestire una crisi di immagine di Mauritius, specialmente dopo l’incidente della petroliera giapponese che si era arenata il 25 luglio con un carico di 4 mila tonnellate di greggio, in parte fuoriuscito. Oggi però, sottolinea il direttore dell’ente, «siamo orgogliosi di poter dire che il processo di rimozione e pulizia del petrolio nella zona interessata, è andato molto bene, e che tutte le nostre bellezze naturali sono rimaste intatte».
E proprio per rassicurare l’opinione pubblica al riguardo, è nata la campagna Mauritius Now, che tra le varie per convincere visitatori e cittadini che il rischio ambientale non sussiste, vede installate telecamere- consultabili h24 dal sito web di Mauritius Now- lungo tutta la costa dell’isola per permettere a tutti di vedere live, con i propri occhi, le condizioni dell’isola.
Dato il successo di queste iniziative, l’immagine dell’isola viene adesso rilanciata anche tramite nuove funzioni del nostro sito di Mauritius Now, che prevede la sezione blog, vlog, e itinerari da cui prendere ispirazione.