Un milione di euro in Bitcoin. Va dato atto agli hacker di aver avanzato una richiesta di riscatto di un certo peso e di non aver scelto una data a caso: 11 settembre, che fa sempre effetto, purtroppo. Soprattutto, in questa occasione, ai siti di Roma Capitale gestiti da Zètema progetto cultura, vittime di un attacco ransomware e offline da lunedì scorso, a parte informagiovaniroma.it, unico sopravvissuto alla strage dei – portali – innocenti.
Insomma, dopo le amministrazioni di Campania e Abruzzo, Acea, Agenzia delle Entrate, Trenitalia, Ferrovie dello Stato, Atac e Campidoglio, ennesimo arrembaggio dei pirati informatici. Con riflessi pesanti sul turismo nella capitale, che non è esattamente un fattore trascurabile.
Ma vediamolo l’elenco dei siti – ad ora – colpiti e affondati, app e servizi collegati compresi: turismoroma.it, zetema.it; museiincomuneroma.it e i siti dei singoli Musei Civici; sovraintendenzaroma.it; miccard.roma.it; culture.roma.it; 060608.it; romapass.it; romacura.roma.it; technotown.it; casinadiraffaello.it; progettoabc.it.
Da giorni i tecnici lottano strenuamente per liberare i portali finiti nelle mani dei cybercriminali e ripristinare i servizi: finora, però, la piovra informatica risulta inafferrabile. Zètema ha subito informato l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali e ha allertato gli esperti di sicurezza della Polizia Postale.
Non bastasse questa tegola, Zètema deve fare i conti anche con le lamentele degli utenti sui social. A inizio anno, era stato aperto un concorso pubblico per l’assunzione a tempo determinato di 77 persone, con 40.000 candidati, ancora in attesa dell’esito. Con i siti di Roma Capitale in tilt, i tempi sono destinati ad allungarsi ulteriormente. Le lancette dell’orologio corrono inesorabilmente e, per ora, i buoni non sono riusciti a sconfiggere i cattivi. Che attendono al buio al di là della “rete” con i portali ostaggi – e i turisti – in febbrile attesa.