L’acqua, prepotente, che si infila tra la roccia, attraversa quattro generazioni di alberi ed esplode nella natura. Una gola profonda, segnata negli anni dall’Aniene, che nasconde grotte e anfratti magici, diventata una tappa obbligata per artisti e intellettuali affascinati dal Gran Tour. “Orrido e sublime” secondo Lord Byron, il magnifico Parco di Villa Gregoriana a Tivoli è un luogo che ancora oggi scuote l’anima. Proprio qui, nella tranquilla cittadina a due passi da Roma, si trova uno dei giardini romantici più famosi al mondo conosciuto anche come la Valle dell’Inferno, gestito e valorizzato dal Fai.
«La Villa, voluta da Papa Gregorio XVI, nacque come opera secondaria. L’obiettivo principale era di canalizzare le acque dell’Aniene, a rischio inonda-zione – spiega Giorgia Montesano, property manager del Parco – Oggi è un’oasi con scale di calcare di travertino, rapide e alberi antichissimi, ma per tanto tempo è stata usata perfino come discarica. Per cinque anni abbiamo investito soldi ed energie per riportare il parco all’antico splendore. E ci siamo riusciti».
E in effetti, seguendo i sentieri, ci si imbatte in strepitose cascate, cunicoli di pietra, incredibili grotte dove l’acqua scorre fragorosamente: mentre si scende, verso la grotta delle Sirene o quella di Nettuno, guardando verso l’alto resta ben visibile l’antica acropoli di Tivoli, arroccata su uno sperone di roccia. «Si dice che il bosco fosse abitato da presenze magiche – continua la Montesano – Di sicuro nulla è immobile nella Valle dell’Inferno».
Pochi chilometri sembrano poi dividere gli inferi dal paradiso. E chi è in cerca di relax e quiete, non potrà fare a meno di fermarsi qui, dove la natura impone i suoi ritmi. Vicino al parco c’è una struttura, una volta sacra, che oggi promette di regalare quella tranquillità un po’ perduta.
Seguendo una stradina laterale di Castel Madama, piccolo centro accanto a Tivoli, si arriva a un complesso che fino al 2011 ospitava un convento di clausura. Qui sorge Il Green Park Madama, un’accogliente e lussuoso 4 stelle con Spa e ristorante, che si sviluppa su un’area di otto ettari di verde, per soggiorni immersi nel silenzio e nella natura.
Dopo una lunga ristrutturazione, la famiglia Tagliavini, proprietaria della struttura, ha trasformato l’antico parlatorio in una delle sale per conferenze, il refettorio nella sala colazione e le cellette delle suore in camere superior dotate di ogni comfort.
«In totale disponiamo di 54 alloggi, adatti anche alle famiglie – illustra Stefano Alessandri, hotel manager – Lo scorso ottobre abbiamo inaugurato anche l’area Spa, 500 metri quadrati con piscina interna ed esterna, con disinfezione senza l’utilizzo di cloro, sauna, bagno turco e grotta del sale. Lo spazio è disponibile 7 giorni su 7 anche ai clienti esterni ed è possibile abbinare anche un aperitivo o un light dinner, preparato dal giovane e innovativo chef Marco Cavada».