Si può dire partita la stagione estiva per le destinazioni balneari italiane. E c’è ottimismo tra gli albergatori, come confermano i presidenti regionali di Federalberghi intercettati a margine dell’Assemblea generale di Parma.
Il primo a parlare è il dinamico Paolo Manca (Sardegna): «Dopo un 51% di clientela straniera e 49% di italiani nell’ultimo anno pre-Covid, nel 2022 confidiamo in una riconferma degli italiani che nonostante il caos traghetti/voli hanno iniziato a prenotare, e una buona ripresa del Nord Europa: Germania (che nel 2019 segnava 2 milioni presenze), Francia, Svizzera,Benelux eRegno Unito.Purtroppo, la guerra ha fatto spostare e ridurre la finestra di prenotazione sotto data e non siamo riusciti a cogliere la prima ripresa del leisure in aprile. Dal 20 maggio a tutto ottobre abbiamo buoni riscontri e confidiamo che un 40% delle strutture ricettive potranno rimanere aperte fino alla fine di ottobre».
Manca aggiunge che «sul versante tariffario, nonostante il pesante aggravio di costi energetici, non ci saranno ritocchi consistenti. In Sardegna il 60% del traffico è intermediato da operatori classici che hanno listini chiusi con noi lo scorso anno. Per il resto, è il gioco dell’offerta-domanda a determinare variazioni di prezzi nel periodo di picco. Per la maggior parte di villaggi e alberghi per famiglie la spesa media a persona si aggira sui 70 euro al giorno, non stiamo parlando di cifre proibitive. È chiaro che l’offerta ricettiva per clienti alto spendenti viaggia ad altri livelli. Ma quello che incide in Sardegna è il costo del trasporto, marittimo o aereo».
Anche per la Puglia, come ha evidenziato Francesco Caizzi, presidente Puglia, «i primi riscontri son più che positivi; fin da aprile si è consolidato il trend pre-covid con il raddoppio delle presenze estere dal 12% di qualche anno fa al 26% del 2019. Mi aspetto una presenza ancora più massiccia degli stranieri dal Nord Europa e da Paesi dell’est europeo (soprattutto Polonia), grazie a nuovi voli low cost e all’insediamento dell’hub Wizz Air a Bari. L’osservatorio statistico Federalberghi-Puglia stima un cambiamento nella domanda, con mix di ospiti stranieri e italiani più bilanciato. La fortuna della Puglia è essere ideale per la vacanza balneare con mix di esperienze di tipicità enogastronomiche e culturali, ciò che chiede la nuova tipologia di clientela. Confidiamo di portare la stagionalità da aprile alle festività natalizie. Considerando che le nostre strutture sono energivore e stanno subendo rincari enormi (in qualche caso decuplicati), si prevedono ritocchi dei prezzi del +20%».
Rincari anche per gli alberghi in Campania, come spiega il presidente Costanzo Iaccarino: «Gli aumenti non riguardano i contratti con gli operatori stranieri già chiusi lo scorso anno. In generale riscontriamo un rafforzamento della domanda estera Usa e Regno Unito, con una nuova declinazione della vacanza esperienziale che assecondiamo con gite in barca, escursioni in motoscafo per gli ospiti alto spendenti, e altri plus».