by Redazione | 4 Luglio 2018 7:00
L’industria del turismo professionale accoglie con parole al miele e un elenco di priorità già scritte l’investitura di Gian Marco Centinaio come nuovo ministro del Turismo. Incarico ottenuto in seguito alla delega che il recente Consiglio dei ministri ha sfilato al Mibact[1] guidato da Alberto Bonisoli affidandola al ministero delle Politiche agricole e forestali.
«Come federazione degli albergatori offriamo la massima collaborazione, confermando la nostra fiducia nel suo operato – sottolinea Bocca che rimarca i cavalli di battaglia della sua associazione – Le sfide da affrontare sono molte e sono note da tempo, a cominciare dalla riduzione della pressione fiscale che grava sul settore e dalla necessità di contrastare con decisione ogni forma di abusivismo», afferma il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.
E ancora: «È necessario intervenire imprimere una decisa correzione di rotta alle nuove norme in materia di contratti a tempo determinato. Un settore come il turismo non può essere assoggettato alle medesime regole previste per banche ed industrie».
Sulla stessa frequenza d’onda le dichiarazioni di Giorgio Palmucci, presidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, che riflette sulle grandi opportunità del settore, ma anche sui rischi «per cui sarà necessario agire in fretta. Penso all’abusivismo diffuso e ad altre forme che, in particolare nell’ambito della ricettività, si sono enormemente moltiplicate senza regole». Valutazione positiva per Palmucci anche quella sul super-ministero del made in Italy che nascerà proprio dall’accorpamento di agricoltura e turismo sotto la stessa casa: «Nell’insieme, cultura, enogastronomia, ambiente, sono le variabili su cui giocare la nostra competitività sui mercati internazionali. Un patrimonio ricco ed articolato che, come sottolineato dal neo ministro, costituisce un elemento essenziale del made in Italy nel mondo. Al ministro offriamo tutta la nostra collaborazione».
«Il ministro è uomo del turismo – afferma Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio – Conosce bene il settore, la sua filiera e le ricadute che esso genera per l’economia. Il trasferimento della delega dal Mibact non può però essere il punto di arrivo del processo, ma solo il primo passaggio per approdare alla costituzione del ministero del Turismo, atto richiesto a gran voce dagli operatori e sulla cui opportunità sembrano concordare da tempo quasi tutte le forze politiche. È una questione di coerenza ma anche di dignità, per un settore ampiamente riconosciuto come trainante dell’intera economia nazionale».
Patanè conclude ricordando le priorità del settore: «Si parte da un programma importante enunciato tanto dalla Lega quanto da M5S in campagna elettorale che include interventi incisivi che chiediamo da anni: dall’abolizione dell’imposta di soggiorno a iniziative sulla formazione per i giovani, alla definizione di forme di tassazione adeguate per operatori web».
Anche Gianfranco Battisti, presidente di Federturismo Confindustria, esprime profonda soddisfazione per il ruolo affidato a Centinaio e sottolinea come ci siano «dei temi per noi cruciali rimasti irrisolti tra i quali il processo di riforma del Titolo V che rimane un passo fondamentale per poter ridare al Paese la possibilità di essere visibile e competitivo a livello mondiale e per ridurre l’attuale spreco di risorse. L’Italia è la quinta potenza turistica nel mondo e consolida la sua posizione nel rating del turismo globale con 58,7 milioni di arrivi internazionali e il turismo per affermarsi necessita, innanzitutto, di coesione politica e sociale, di strategie pubbliche e private sinergiche».
La nomina di Centinaio è «un’ipotesi e una soluzione che avevamo sostenuto e caldeggiato da tempo in considerazione della sua indubbia competenza e delle sue prospettive di intervento sul settore – afferma il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, nel suo messaggio inviato al ministro Centinaio – Auspichiamo presto anche la possibilità di un incontro al fine di poterci confrontare su alcune priorità, indispensabili ed urgenti per un rilancio immediato del turismo italiano».
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