by Gabriele Simmini | 10 Aprile 2020 7:00
«L’impatto dell’emergenza da coronavirus cambierà tutto e dobbiamo essere attrezzati per capire quali saranno le nuove regole d’ingaggio sia con i partner sia con i clienti», così Massimo Diana, direttore commerciale di Ota Viaggi, vede il futuro a breve e lungo termine del travel.
L’augurio, innanzitutto, è quello che il settore possa riprendere l’operatività a maggio, con una stagione che «partirà a luglio e andrà avanti, si spera, fino a metà ottobre – riprende Diana durante il webinar organizzato mercoledì 8 aprile dall’agenzia di digital marketing Omniaweb dal tema “Quale turismo nel 2020? Marketing e Comunicazione per il turismo durante e dopo la crisi”– Queste settimane saranno una grande occasione per le agenzie per capire come affrontare il futuro puntando ancor di più sulla professionalità perché gli italiani non vorranno sbagliare le loro vacanze e voglio affidarsi a persone competenti e qualificate. Sarà un’importante occasione di ripartenza».
Il tema prezzi, però, tiene banco ancor prima che inizino le auspicabili prenotazioni. «Al momento l’unica certezza è che si ripartirà con i prezzi già disponibili in precedenza, per capire poi man mano come procedere. L’incognita c’è – ma partendo dal presupposto che le perdite al momento sono arrivate all’80% rispetto allo scorso anno e che sarà difficile per tutta la filiera raggiungere il break even – penso sia importante capire che risposte darà il governo sulla detassazione delle vacanze e la defiscalizzazione legata agli affitti immobiliari e alle risorse umane, soprattutto riguardo gli stagionali».
IL DESTINO DI SARDEGNA E SICILIA. E sul Mare Italia, evocato come grande protagonista della prossima estate, una volta che sarà permesso viaggiare, Massimo Diana ha le idee chiare: «Ci sarà una forte clusterizzazione del prodotto e prevediamo un turismo domestico di prossimità molto importante, con il Sud Italia che sarà centrale per chi sceglie gli spostamenti con la propria auto».
Ma Sicilia e Sardegna potrebbero essere grandi protagoniste «se verranno scelte da quei vacanzieri che di solito preferiscono l’estero e che hanno una capacità di spesa più elevata. Sulla Sardegna, poi, sono contento che lo Stato abbia capito la centralità dei trasporti in questo momento critico: ben venga, quindi, la garanzia dell’operatività di Tirrenia e Moby e il salvataggio di Alitalia che garantirà la continuità territoriale, ma sarà anche un player importante per l’incoming, quando torneranno i flussi esteri».
Nessun rischio disintermediazione, invece, riguardo a questa insolita summer 2020. «L’emergenza da coronavirus ha instillato sia negli operatori che nel cliente finale la necessità di sicurezza e affidabilità: mai come quest’anno gli hotel avranno bisogno del supporto e dell’organizzazione dell’intera filiera turistica, di tour operator e agenzie di viaggi».
GLI SCENARI FUTURI. Per Diana, però, riaprire non vorrà dire pensare a guadagnare o a limitare i danni, piuttosto servirà a far ripartire il sistema turistico come un investimento mirato al 2021.«La nostra politica a inizio emergenza è stata quella di dare tranquillità. Non serviva l’abbattimento dei prezzi, ma abbiamo scelto di eliminare alcuni paletti arcaici del turismo italiano – liberare le tariffe da penali e acconti non rimborsabili – così da invitare le adv a continuare a stare in contatto con i clienti e farli prenotare con la certezza che potranno cancellare senza pensieri fino a 20 giorni prima dalla partenza».
Per il futuro, in ogni caso, bisogna prepararsi a una nuova fase di cambiamento che stravolgerà non solo il nostro stile di vita, ma anche il modo di lavorare e di fare vacanza. «Dalle pratiche burocratiche agli aspetti di “vissuto” nelle strutture turistiche sino alla vendita siamo davanti a un cambiamento epocale – conclude il direttore commerciale di Ota Viaggi – Stiamo già cercando di capire con le catene di hotel, gli albergatori e e gli operatori quale sarà l’eredità delle attuali restrizioni e come verranno applicate alla fruizione dei servizi e alla somministrazione degli stessi. È un processo lungo che andrà avanti fino al 2021».
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