Non dove ma come viaggiare, cambiando marcia. Un turismo sostenibile che rivaluta stili di vita più afferenti a fede, cultura, ambiente. È l’istantanea che “Sardegna, terra di cammini tutto l’anno” ha presentato a Milano: due giorni di incontri e confronto con istituzioni, esperti, tour operator e camminatori.
L’evento, organizzato da Regione Sardegna, Sardegna Turismo, Terre di mezzo Editore, Fa’ la cosa giusta! e Walk and live-Slower deeper, ha svelato una profonda identità dell’isola, quella spirituale, e un nuovo trend turistico che premia percorsi religiosi ma anche borghi, tradizioni culturali, eccellenze enogastronomiche.
Giovanni Chessa, assessore al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, sottolinea: «Turismo lento e sostenibile, cultura e spiritualità, senso di comunità e accoglienza sono i cardini del progetto attivato nel 2012 dall’Assessorato regionale del Turismo: una proposta articolata in Cammini di Sardegna, Destinazioni di pellegrinaggio e Luoghi francescani.
Chessa aggiunge che «gli stessi principi accompagnano anche il percorso di valorizzazione regionale sulla Rete dei Borghi della Sardegna. L’offerta è strettamente legata ad altre modalità di fruizione della vacanza, in parte legate all’outdoor, alle reti escursionistica e cicloturistica, alle gite a cavallo e al Trenino Verde, eccellenza unica in Italia. L’obiettivo che la Regione intende raggiungere nel breve e medio periodo, attiene al raggiungimento di un livello di popolarità sullo scenario nazionale in grado di sostenere le politiche di destagionalizzazione; pertanto, Milano rappresenta una tappa importante degli eventi che l’Assessorato ha programmato fino al 2022».
La politica e le istituzioni danno nuovo impulso a questo progetto di autenticità che oggi coinvolge 255 comuni (due terzi dell’isola), 8 diocesi, 3.200 chilometri per 170 tappe (ognuna con alloggio e convivialità), al 75% situato su terreno sterrato, tra paesaggio e natura. La Sardegna è anche la regione europea con più eventi, oltre 1.400 tra rassegne popolari e sagre, di cui 940 festività religiose, con altri attrattori come lo slow tourism offerto da borghi, chiese campestri, giardini storici. «Ecco, i cammini possono essere catalizzatori di questa progettualità – spiega Renato Tomasi, responsabile per il turismo culturale e religioso dell’assessorato al Turismo della Regione Sardegna – Governance con regione in cabina di regia, cammini in condivisione col patrimonio della Chiesa, formazione delle guide in collaborazione con l’università di Cagliari già dal 2022 e comunicazione unitaria sulla specificità del prodotto sono gli obiettivi della nostra strategia”.
Lo stato dell’arte è in continua trasformazione. A livello di percorsi, ci sono vari itinerari, nuovi oppure strutturati, nati come evoluzione del Cammino di Santiago, la madre di tutti i Cammini, ma oggi attrezzati con tracce di Gds. Sono intorno all’isola, a tema montagna, culturali, con asse interno all’isola più vera: tra i tanti il Cammino di Santo Jacu, quello minerario di Santa Barbara, il Cammino 100 Torri che da cinque anni racconta spiagge, borghi e l’intera Sardegna. Percorsi con temi diversi e viabilità sempre dolce (sulla sabbia, sentieri campestri, strade asfaltate a basso impatto).
I camminatori sono pellegrini (che spesso aprono nuovi percorsi), escursionisti (che alloggiano in b&b in giornata o nel weekend), sportivi (col trailrunning fanno centinaia di chilometri per eventi come Barbagia crossing, tipo Francigena Maraton, e fanno comunità), gruppi (viaggiano con t.o. per aggregarsi e non viaggiare da soli). Che ci si muova a piedi, di corsa, in mountain bike o con la rete ferroviaria, sempre comunque il pubblico che cammina è di qualità, accolto da una ricettività capillare e da una stagione lunga.
È l’esperienza di Alfredo Di Giovanni, responsabile programmazione viaggi a piedi del t.o. Viaggi Solidali, da 20 anni nel turismo responsabile e da 12 nel mondo del trekking: «Dopo il Covid 19 il prodotto 2020 è migliorato ma il calo del fatturato sul 2019 è del 70-80%. Questo ottobre è paragonabile alla pre pandemia, segnale importante di una crescita partita a maggio con nuovi itinerari (con farmacia per tamponi ad esempio) e nuovi clienti (anche al primo cammino, vicino casa). La logistica e gli operatori locali sono la nostra credibilità».
Ottimismo anche nella visione internazionale di Tullia Caballero, socia e fondatrice di S-cape Travel e Sloways (con viaggio del 1997 ancora nel catalogo inglese e operatore di incoming dal 2002) con 25mila passeggeri specialisti a piedi e in bicicletta, 75% dei quali clienti individuali (camminano da soli), mercati forti Scandinavia, centro e Nordeuropa, americani che stanno di meno e vogliono tappe anche in città d’arte oltre che strutture top, giapponesi che cominciano ad affacciarsi. Il gruppo ha mosso 8mila persone in Italia nel 2019 e ora marcia con giugno-ottobre di quest’anno miglior stagione della loro storia. Aumenta la richiesta delle destinazioni in Italia e bene la Sardegna, sempre più forte in futuro con un 2022 ottimo per clienti italiani e stranieri che, però, necessitano voli diretti e maggiore riscaldamento d’inverno.
Proprio il trade sarà presto coinvolto con educational e incontri mirati B2B per la promozione di un prodotto sempre più desiderato dal pubblico finale. La solitudine del camminatore come bene da conquistare tra la natura e il trascendente, quindi il divino. Ma anche un nuovo trend del turista che ha bisogno di contatti umani, andando a vivere nelle comunità locali. «Vogliamo attivare un rapporto: far conoscere i prodotti già pronti e quindi mostrare disponibilità, dando visibilità a un’isola che non è solo spiaggia ma una destinazione per nuove proposte di viaggio tutto l’anno – si appella Tomasi – Vi aspettiamo in Sardegna, a passo lento, fra bellezza, identità e spiritualità».