by Fabrizio Condò | 1 Agosto 2024 12:50
Bruxelles dà, Bruxelles toglie. Addio (per ora) controlli veloci in aeroporto, dopo che la Commissione Ue ha deciso di ritirare, dal 1° settembre, il via libera agli scanner di nuova generazione e, contestualmente, torna il limite dei 100 ml sui liquidi, rimosso in vari aeroporti tra cui Milano (Malpensa e Linate) e Roma Fiumicino[1]. Risultato? L’associazione europea degli aeroporti storce il naso e clima perfettamente in linea con le temperature roventi attuali.
Dunque, l’Ue fa retromarcia sui nuovi scanner, che pure – come spiega Il Corriere della Sera – avevano riscosso il pieno gradimento di “viaggiatori e gestori degli scali” per il dimezzamento dei tempi di controllo, grazie alla smart security. Nel bagaglio a mano, infatti, si possono portare, fino al 31 agosto, “liquidi, creme e gel di qualsiasi peso senza tirarli fuori”. Dal 1° settembre, invece, la musica cambia e torneranno in vigore i limiti previsti con i vecchi macchinari.
Fino a nuovo ordine, invece, computer portatili e tablet si potranno lasciare nel trolley.
“Estesa a tutti i modelli dello standard C3 dei sistemi per il rilevamento di esplosivi nel bagaglio a mano (Edscb), la limitazione – scrive ancora il quotidiano di via Solferino – è destinata a creare non pochi disagi, pure organizzativi ai varchi di sicurezza degli scali che hanno installato questi dispositivi: cioè Italia, Germania, Irlanda, Lituania, Malta, Olanda, Svezia”. Il paradosso è che era stata la stessa Ue a dare il via libera e a considerarli “attendibili”.
A maggio, infatti, Bruxelles ha comunicato di aver “ricevuto informazioni tecniche circa una configurazione specifica dei sistemi per il rilevamento di esplosivi per il bagaglio a mano conformi allo standard C3 che non soddisfa le prestazioni richieste per quanto riguarda lo screening di liquidi, aerosol e gel. Così aveva fissato un limite di 330 ml per l’esemplare Hi-Scan 6040 CTiX realizzato dalla britannica Smiths Detection”.
Poco più di due mesi e l’Ue ha innestato un’inattesa marcia indietro. Ecco il motivo: “Le informazioni tecniche ricevute dalla Commissione e convalidate dagli Stati e dai laboratori Ecac (Conferenza europea dell’aviazione civile) hanno evidenziato la necessità di riesaminare le configurazioni esistenti dei sistemi Edscb conformi allo standard C3. Per questo, a titolo precauzionale, al fine di preservare la sicurezza del trasporto aereo, è opportuno introdurre una limitazione del volume massimo dei singoli contenitori di liquidi, aerosol e gel che possono essere sottoposti a screening». Amen.
Pasticciaccio di Bruxelles, va bene, ma c’è anche altro. Citando “fonti Ue”, il Corriere della Sera spiega che “le autorità statunitensi avrebbero comunicato che alcune versioni dei software di questi scanner creerebbero problemi di affidabilità nelle confezioni superiori ai 330 ml”.
L’associazione europea degli aeroporti manda giù il boccone amaro, ma accetta il verdetto: «La sicurezza non è negoziabile, è in cima alle nostre priorità e per questo rispetteremo la nuova restrizione – osserva Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe – Resta però il fatto che quegli aeroporti che sono stati i primi ad adottare questa nuova tecnologia saranno pesantemente penalizzati sia operativamente che finanziariamente. La decisione di imporre ora restrizioni significative al loro uso mette in discussione la fiducia che l’industria può riporre nell’attuale sistema di certificazione dell’Ue per le attrezzature di sicurezza dell’aviazione».
Bruxelles parla di “limitazioni provvisorie”, ma Jankovec chiede «con urgenza alla Commissione e agli Stati membri di sviluppare una roadmap con tappe precise per eliminare le restrizioni attuali e ripristinare la fiducia nel sistema di certificazione dell’Ue per le attrezzature di sicurezza dell’aviazione».
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