Lisbona, countdown per la fiera Btl: focus sul turismo religioso
Al via dal 28 febbraio al 3 marzo 2024 la 34ª edizione della Borsa del Turismo di Lisbona (Btl), che quest’anno raddoppia il numero di partecipanti e host buyer internazionali. La capitale del Portogallo ospiterà infatti 350 espositori e più di 200 hosted buyer, un numero quasi doppio rispetto all’edizione precedente, provenienti da 42 mercati.
La fiera, che rappresenta l’appuntamento più importante nel settore turistico del Paese, permetterà di conoscere le bellezze naturalistiche e culturali portoghesi, di presentare gli operatori che lavorano nell’incoming e in determinati segmenti di mercato.
Quest’anno, in particolare, verrà dato spazio al turismo religioso e ad alcune nicchie di mercato come quelle del turismo sostenibile e culturale. «Questa crescita è il risultato di una strategia di promozione e attrazione internazionale in cui Btl ha concentrato i propri sforzi nel corso degli anni, ma è anche il risultato dell’impegno messo da parte delle Agenzie Regionali di Promozione Turistica, Turismo de Portugal e Tap – spiega Dália Palma, responsabile della Borsa del Turismo di Lisbona – Lo scorso anno abbiamo registrato un bilancio molto positivo, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, ma l’edizione che comincerà a breve per noi è un vero record. Dal post pandemia la crescita turistica è stata inarrestabile e l’aumento del numero di mercati di provenienza rappresenta un indicatore entusiasmante, segno del forte interesse dei mercati internazionali rispetto alla nostra destinazione».
Uno dei punti salienti dell’evento sono appunto gli affari. Il programma Hosted Buyers, organizzato in collaborazione con Turismo de Portugal e Tap, permetterà di promuovere i rapporti B2B grazie a oltre 3mila incontri già prefissati. Altro aspetto fondamentale riguarda la formazione grazie alla Borsa dell’Occupabilità Btl. Si tratta di un modello che mette in contatto l’offerta e la domanda di determinate professioni, contribuendo a ridurre al minimo la grave carenza di risorse qualificate.