Per il 2024 l’Islanda ripristina la tassa turistica sulle camere d’albergo e sulle sistemazioni ricettive alternative, che aveva sospeso durante la pandemia. Il Paese introduce anche la tassa sulle crociere.
Secondo quanto stabilito dal governo islandese, dal 1° gennaio di quest’anno ai turisti verranno addebitati i seguenti costi per camera: 4,36 dollari per hotel, pensioni e altri alloggi; 2,18 dollari per campeggi, case mobili e roulotte; 7,26 dollari a cabina per le navi da crociera che fanno tappa nei porti islandesi.
Per quanto riguarda le crociere, sono in aumento i Paesi europei che applicano tasse sulle navi: l’ultimo annuncio era arrivato da Lisbona, ma non è l’unico caso.
Il 2023 è stato un anno forte per il turismo in Islanda. Secondo l’European Travel Commission (Etc), il Paese ha avuto una delle riprese turistiche più rapide in Europa, con arrivi e pernottamenti superiori ai livelli del 2019.
L’overtourism ha messo sotto pressione le risorse naturali dell’Islanda, ha dichiarato nei mesi scorsi il primo ministro Katrin Jakobsdottir a settembre. Da qui, il ripristino della tassa per affrontare l’impatto sociale e ambientale del turismo.
C’è però già chi commenta che il balzello rende ancora più costosa una destinazione che lo è già in partenza.
Intanto, c’è una buona notizia per i turisti: il 6 gennaio ha riaperto parzialmente il Blue Lagoon (Laguna Blu), che era stato chiuso a causa dell’intensa attività e poi dell’eruzione del vulcano Fagradalsfjall.
Le terme geotermiche sono nuovamente aperte dalle 11 alle 20, mentre non è ancora possibile soggiornare in loco.