by Redazione | 25 Giugno 2021 15:44
Segnali incoraggianti per la ripresa del turismo internazionale in Italia nell’estate 2021. L’analisi predittiva sviluppata da Isnart, l’Istituto nazionale ricerche turistiche di Unioncamere, indica che nei mesi di luglio e agosto la presenza di turisti stranieri in Italia segnerà un +32% circa rispetto agli stessi mesi dello scorso anno.
Tale segnale sembra confermare la buona percezione che a livello internazionale si ha dell’andamento della campagna vaccinale e della riduzione dei nuovi contagi in Italia, oltre che dell’introduzione del Green Pass europeo.
Negli stessi mesi, però, è prevista una flessione del turismo domestico. Le presenze degli italiani che passeranno le vacanze nel nostro Paese sono stimate al -12,5% rispetto al 2020. Una flessione riconducibile in parte alla ridotta disponibilità economica delle famiglie e in parte a scelte di vacanze all’estero verso Paesi che hanno annunciato in anticipo programmi di apertura e cessazione dell’obbligo di indossare mascherine all’aperto. In tale contesto si sta facendo particolarmente sentire la concorrenza di destinazioni quali la Grecia e la Croazia.
Nel complesso, l’analisi mette in evidenza, sempre rispetto al 2020, un leggero aumento delle presenze totali a luglio (+3%) e un calo ad agosto (-21,7%).
Per l’intero 2021, le presenze nelle strutture ricettive italiane sono stimate di poco superiori a 204 milioni di notti, -4 milioni rispetto al 2020 (-2%).
Nel confronto con il 2019, anno precedente alla pandemia, il 2021 mostra un andamento complessivo delle presenze stimato al -53%. Le presenze di turisti stranieri sono stimate al -70,6% e quelle di italiani al -35,4%. La spesa turistica, sempre rispetto ai livelli del 2019, è stimata in calo del 57,5%.
«Vediamo segnali di ripresa e quelli relativi ai turisti internazionali sono decisamente incoraggianti, ma nel complesso non sono sufficienti per parlare di vera ripartenza – dichiara Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart – I consumi turistici sono da sempre fortemente condizionati dalla prevedibilità degli scenari economici e sociali e dall’incontro tra domanda e offerta. Sul fronte della domanda si cominciano a vedere i primi frutti dei dati sulla campagna vaccinale e sulla riduzione dei nuovi contagi. Occorre ora lavorare sul fronte dell’offerta, affinché possa farsi trovare pronta quando la domanda ripartirà pienamente. Quello dell’offerta turistica è un sistema complesso, fatto da trasporti, accoglienza alberghiera ed extralberghiera, attrattori culturali, grandi eventi, che è stato messo in ginocchio dalla pandemia e per il quale serviranno investimenti, innovazione e politiche di sviluppo».
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