Primi segnali forti per gli albergatori italiani dal turismo internazionale. Il mercato americano in primis che è tornato scegliendo proprio l’Italia come primo approdo europeo dopo i lunghi anni di fermo forzato dei viaggi intercontinentali.
Secondo Confindustria Alberghi, il primo ponte estivo ha fatto registrare il pienone anche nelle città d’arte, dopo oltre due anni di stallo. Rispetto allo stesso periodo del 2021, la presenza di viaggiatori dagli States è cresciuta ben oltre il 60%, molto vicina ai livelli prima della crisi, e la domanda sembra tenere anche per i prossimi mesi. Su base annua è difficile pensare di raggiungere i numeri del 2019, le aspettative sono di un consistente balzo in avanti rispetto agli ultimi periodi.
«Dopo tante false ripartenze, questa volta i segnali sembrano molto positivi – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, presidente Confindustria Alberghi – I numeri di questi giorni sono stati davvero importanti e si avvicinano ai livelli pre Covid. Una ripartenza che finalmente ha coinvolto tutti i segmenti, mare, campagna e città d’arte e che segna finalmente una netta inversione di tendenza».
Colaiacovo aggiunge che «complessivamente questo primo ponte estivo ha dato un segnale molto forte e positivo per gli operatori, testimoniato anche dall’Istat che registra un aumento dell’indice del clima di fiducia delle imprese del comparto del turismo da 114,7 di aprile a 124,5 di maggio. Naturalmente le ferite della crisi chiederanno un lungo periodo per essere riassorbite, ma possiamo finalmente parlare di una decisa inversione di tendenza».