L’Italia secondo Garavaglia: «Turismo ai livelli 2019»
Per quello che lui definisce «il vero anno della ripartenza», il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha le idee chiare: «Raggiungere quest’estate i numeri del 2019», ovvero tornare a quello che è stato «l’anno più importante» per il settore turistico. «È un obiettivo ambizioso, ma dobbiamo crederci», afferma l’esponente del governo, a Palazzo Lombardia, a margine della conferenza stampa di lancio della nuova campagna Enit, che vede protagonisti personaggi come Bebe Vio nel ruolo di “ambasciatori dell’Italia”.
«Quest’anno, poi – aggiunge – avremo alcune grandi opportunità: le spiagge saranno di nuovo libere (senza più distanziamento anti Covid, ndr) e torneranno gli stranieri, in particolare gli americani. Dobbiamo cogliere questo momento importante e sfruttarlo fino in fondo».
Un tema caldo che il ministro tocca ancora una volta è quello della mancanza di lavoratori nel turismo. E alla domanda su quali soluzioni intraveda, la risposta è netta: «Nell’immediato un decreto flussi». «Il mercato italiano del lavoro – aggiunge – è oggettivamente bloccato, abbiamo il 10% di disoccupazione e mancano più di 300mila figure. Quindi c’è qualcosa che non funziona. Bisogna vedere di rimuovere questi ostacoli».
Effetto guerra sui flussi? «Non avremo, ahimé, i russi – replica – ma questo è inevitabile, va considerato che valevano solo il 2% del fatturato del turismo. Bisogna recuperare l’altro 98% e fare anche di più sugli altri mercati».
Tra le reazioni alle parole di Garavaglia, quella Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo: «Sosteniamo gli obiettivi di rilancio del ministro, che sono anche i nostri. Auspichiamo che il 2022 sia l’anno di vera ripresa del turismo, con il ritorno ambizioso ai livelli dei flussi turistici del 2019».
Ma dall’industria si leva al contempo l’ennesima richiesta di sostegno al governo: «Il comparto sta mostrando segnali positivi, ma la resilienza e la capacità di ripresa delle imprese turistiche va sostenuta, soprattutto dopo due anni di pandemia e una crisi internazionale che non accenna a rientrare», dichiara il numero uno dell’associazione.
«La stagione estiva è alle porte e lo scenario di incertezza spinge la scelta delle famiglie sempre più a ridosso della vacanza: inflazione e caro bollette hanno fatto triplicare i costi fissi per le imprese ricettive e i servizi turistici e ridotto la capacità di spesa a disposizione dei viaggiatori, per questo è fondamentale in questa fase prorogare tutte le misure di contenimento dei prezzi energetici e dei carburanti, oltre a favorire provvedimenti volti all’ammodernamento e all’efficientamento delle strutture ricettive. Solo così si potrà contare su una ripresa solida ed effettiva», conclude Messina.