L’Italia all’estero? Piace sempre di più, ma non solo. Rispetto ai suoi tradizionali concorrenti (Francia e Spagna, in primis) cresce di più sui mercati lontani. A dirlo sono i dati presentati durante il Wtm London da Giorgio Palmucci, presidente di Enit, con la responsabile marketing Maria Elena Rossi, che festeggiano così i 100 anni dell’Agenzia con uno Stand Italia mai così grande, forte di oltre 2.000 mq e della presenza di 16 regioni (a cui bisogna aggiungere il Veneto, che ancora per quest’anno si è presentato da solo).
«I turisti internazionali in Italia sono aumentati del 2% nel primo semestre del 2019, con una spesa cresciuta del 6,7%», ha detto Palmucci, sottolineando come le aspettative siano positive anche per i mesi a venire, grazie a un +8,7% di arrivi internazionali stimato sulla base delle prenotazioni aeree in essere.
Complessivamente, i primi sei mesi del 2019 confermano il trend positivo dell’anno precedente, con 43 milioni di arrivi (+2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), e 165 milioni di pernottamenti (+4,3%). In aumento, come detto, anche la spesa complessiva dei viaggiatori internazionali, arrivata a 18,7 miliardi di euro.
«Ma la cosa che ci dà più soddisfazione è che anche per i prossimi mesi i t.o. internazionali mostrano di credere alla stabilità del prodotto Italia», ha continuato il numero uno di Enit. Gli operatori che si professano “ottimisti” sull’andamento delle prenotazioni verso lo Stivale sono infatti più del 40%, con una significativa maggioranza (47,2%) di quelli “overseas” rispetto a quelli europei (36,1%).
Tra i prodotti turistici più apprezzati, il primo posto spetta al sud Italia, specialmente se accompagnato a itinerari che comprendono non solo le maggiori città d’arte, ma anche i centri minori. Ma non è finita, perché rispetto a Francia e Spagna, gli ultimi mesi del 2019 promettono di confermare i trend positivi già evidenziati nei dati relativi al 2018 (quando l’Italia era riuscita a superare la Francia in termini di pernottamenti, piazzandosi a livello assoluto dietro una Spagna in flessione).
Gli ultimi numeri, infatti, parlano del fatto che il 23,6% delle presenze da Paesi extra-Ue in Europa sono concentrate proprio nel Belpaese, grazie al fatto che la penisola è in grado di attrarre più turisti dai mercati lontani rispetto ai suoi concorrenti. La prova viene dal +8,7% in termini di arrivi internazionali che l’Italia farà registrare nel periodo settembre-dicembre 2019, contro il +8,5% della Spagna e il +2% della Francia.