L’Italia vuole aprire a maggio, pressing delle Regioni
Maggio potrebbe essere il mese della ripartenza dell’Italia e del turismo, con il programma delle riaperture di ristoranti, teatri, musei e tante altre attività in estrema sofferenza per via del Covid-19 che dovrebbe iniziare a prendere forma già nei prossimi giorni, quando si terrà una cabina di regia tra il premier Mario Draghi e le forze di maggioranza.
La decisione, chiaramente, così come si legge su Il Sole 24 Ore sarà presa in base all’andamento dei contagi, dei decessi e delle vaccinazioni, e contestualmente si inizierà a scrivere il decreto legge che sostituirà quello in vigore e in scadenza il 30 aprile prossimo. Imminente, poi, l’approvazione dello scostamento di bilancio (circa 40 miliardi), che sarà seguito dal dl Sostegni bis.
Intanto, proprio in queste ore è in corso il tavolo tra governo e Regioni, dove appunto i governatori spingono per riaprire i ristoranti a pranzo e a cena (con probabile slittamento di una o due ore del coprifuoco) con regole stringenti al chiuso e più libertà all’aperto. «Proponiamo al governo le linee guida di riapertura seguendo una linea di grande responsabilità», ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, nel corso di Zona Bianca su Rete4.
Le Regioni, inoltre, ribadiscono la necessità del ripristino degli spostamenti tra territori, e a garanzia della sicurezza chiedono che tra i parametri con cui vengono decisi i colori delle varie aree italiane ci sia anche quello sulle vaccinazioni.
LE ESIGENZE DEGLI ALBERGHI. «Comprendiamo la complessità del momento e le difficoltà di trovare risposte adeguate a una condizione di assoluta straordinarietà, ma è indispensabile intervenire ora su tre direttrici – ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi – Se si vuole salvaguardare il comparto ed evitare che la crisi da Covid si trasformi in una crisi strutturale occorre identificare una data certa e le modalità per programmare le attività. Non possiamo aspettare giugno per sapere cosa potrà fare in Italia chi avrà il Green Pass».
Le aziende di Confindustria Alberghi hanno scritto una lettera al presidente Draghi: «Abbiamo sottolineato quanto tutte le aziende, grandi e piccole, necessitino di interventi proporzionali alle perdite subite, senza escludere o penalizzare quelle realtà che con fatica negli anni sono riuscite a crescere e che costituiscono la parte più rilevante dell’occupazione. Nella consapevolezza che dalle scelte di queste settimane si determinerà il futuro dell’Italia chiediamo che tra le soluzioni adottate l’industria alberghiera e il turismo trovino lo spazio adeguato. Vogliamo vengano garantite la salvaguardia del patrimonio di imprese e lavoratori e il rilancio», ha concluso Colaiacovo.