«Andremo al mare questa estate, stiamo lavorando perché possa essere così». A dirlo è stata il sottosegretario al ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Lorenza Bonaccorsi, parlando a RaiNews24, che oltre alla tradizionale vacanza sotto l’ombrellone ha rilanciato la vecchia idea del turismo di prossimità, “in uno dei tanti borghi d’Italia”.
In attesa di capire quali saranno le indicazioni del ministro della Sanità – da tutti indicato come l’unico in grado di far partire la macchina dei preparativi da parte degli addetti ai lavori – quel che è certo è l’estate 2020 sarà all’insegna del turismo made in Italy.
Molti meno gli stranieri attesi, come conferma in un’intervista a ilfattoquotidiano.it Mauro Della Valle, vicepresidente di Federbalneari e numero uno di Assobalneari Puglia: «Stiamo immaginando il ritorno alle spiagge italiane, ma servono linee guida nazionali al più presto. Non si può far gestire tutto a sindaci e presidenti di Regione».
Per il resto, solo tante ipotesi, in attesa di capire se, come alcuni epidemiologi sostengono, il caldo ucciderà il virus. Di certo, non sarà semplice viaggiare all’estero, soprattutto sul lungo raggio. Il tutto, a causa non solo della ripresa incerta dei collegamenti aerei, ma anche delle restrizioni agli spostamenti (prima di tutto, la quarantena) che alcuni Paesi continueranno a imporre.
A bordo poi, saranno vuoti i sedili di centro, mentre il catering verrà ridotto o addirittura eliminato. Tra i consigli dei vettori (ma potrebbero presto diventare un obbligo, anche l’uso delle mascherine (per passeggeri e personale), lavarsi spesso le mani e stare a casa se si ha febbre. Oltre a sanificazioni continue e dispenser, come già avviene in treno e sugli stessi aeromobili.
Tutto da decidere inoltre, quali e quanti saranno le strutture alberghiere ed extraalberghiere aperte, anche se da parte di Federalberghi arriva la rassicurazione che in genere, sia gli hotel che le case di vacanza, sono pronte a spostare la data della prenotazione o annullare il viaggio, nel caso di problemi.
Sul fronte degli stabilimenti balneari infine, si inizierà con ogni probabilità con aperture di stagione differenziate. Tra le idee lanciate da Federbalneari e altre organizzazioni sul territorio, ci sono anche la prenotazione obbligatoria per gli stabilimenti, le distanze tra ombrelloni aumentate (14-16 metri quadrati, si propone, tra uno e l’altro), app e fasce orarie per i soggetti a rischio.