by Redazione | 3 Maggio 2019 13:10
La società di Livorno Porto 2000 – tra i principali terminal operator per le crociere nel Mediterraneo e a cui è affidata la gestione del terminal crociere e della stazione marittima per i traghetti nello scalo toscano – diventa a maggioranza privata, con l’acquisizione del 66% del capitale da parte di Livorno Terminals, società controllata a maggioranza dal Gruppo Onorato e partecipata da Msc.
Il 34% della società resta alla Camera di Commercio e all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale in quote paritetiche (finora era stata controllata dall’AdSP con il 72% e partecipata dalla Camera di Commercio locale).
La Livorno Terminals è partecipata al 60% da Sinergest, società del gruppo Onorato che gestisce il terminal passeggeri di Olbia, al 10% da Ltm (Livorno Terminal Marittimo) e al 5% da Moby (entrambe società di Onorato), mentre Marinvest (di Msc) detiene il 25%. Il closing si è concretizzato a quattro anni di distanza dalla gara che l’associazione temporanea di imprese Onorato-Msc si era aggiudicata nel 2015 e segna un’accelerazione del Gruppo Onorato nel settore portuale, marittimo e per quanto riguarda le alleanze.
Porto 2000 sarà guidata da Matteo Savelli – già amministratore delegato di Toremar (che rappresenterà quindi l’azionista di maggioranza) – in qualità di presidente. L’operazione punta anche a far crescere l’importanza della Toscana nel mercato crocieristico e del turismo internazionale.
IL BILANCIO DI MOBY. Intanto il 2018 si è chiuso in negativo per il Gruppo Moby guidato da Vincenzo Onorato e che controlla le compagnie Moby, Tirrenia e Toremar: un bilancio di -62,6 milioni di euro, in calo rispetto all’utile di 22,9 milioni registrato nel 2017. I ricavi complessivi sono stati stabili – 586,1 milioni nel 2017 e 584,3 milioni nel 2018 – ma hanno pesato i maggiori costi di esercizio. “Incremento causato principalmente dall’aumento nel prezzo del bunker, nonché dal costo rilevante delle attività e delle nuove linee start up che hanno prodotto risultati operativi rilevanti, ma hanno inevitabilmente inciso sui costi delle compagnie”, ha spiegato la stessa Moby in una nota.
La compagnia di navigazione spiega che i costi per materie prime e servizi sono passati da 357,9 a 411,2 milioni (la spesa per carburante è cresciuta di oltre il 20%), mentre i costi per il personale sono aumentati da 128,6 a 132,1 milioni di euro. Il numero di passeggeri trasportati è stabile, mentre è positivo il saldo delle movimentazioni cargo, con un incremento “di circa mezzo milione di metri lineari di carico in più nel settore merci”.
Il mancato rispetto dei covenant bancari ha portato Onorato al tavolo con gli istituti di credito per studiare il rifinanziamento del debito.
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