Spalle larghe, sguardo lungo. Nelle stanze del tour operating si lavora a testa bassa per arrivare pronti alla primavera 2021. Azioni di back office, elaborate con minuzia in questa fase di stallo, che cambieranno il volto di alcune tra le principali aziende del travel. O comunque ne muteranno l’approccio al mercato.
Due esempi tra tutti. Il primo è Alpitour: il colosso torinese, nonostante la crisi da Covid-19, incassa la fiducia del suo principale investitore – la Tip di Giovanni Tamburi – e guarda avanti annunciando una colossale riorganizzazione. L’intero blocco t.o. si compatterà in Alpitour Spa, società che, dal prossimo marzo, assorbirà Eden Viaggi Spa e Press & Swan Spa e vedrà al suo timone il vero artefice di questa operazione: quel Pier Ezhaya che oggi è anche a capo di Astoi. Al suo fianco, nell’organigramma appena comunicato, Giuliano Gaiba nel ruolo di direttore operativo, mentre tra i nomi spicca quello di Alessandro Seghi come direttore commerciale trade. Una fusione per incorporazione, quella appena annunciata, che spiana la strada – come espresso dalla stessa Alpi – per “una razionalizzazione dei brand che valorizzi specializzazioni e peculiarità”. E di cui si conosceranno presto i dettagli.
Così, mentre a nord si lavora per semplificare i processi e renderli più efficienti, c’è già chi a sud stringe accordi imponenti. È il caso della Valtur di Nicolaus che, rendendo noto il suo ritorno in Sicilia con il Brucoli Village, nel Catanese, annuncia un accordo più ampio con Aeroviaggi e la famiglia Mangia.
«Lavoreremo insieme per plasmare congiuntamente alcuni prodotti – spiega Giuseppe Pagliara, amministratore delegato del Gruppo Nicolaus – I nuovi prodotti potranno esprimere al meglio il potenziale delle caratteristiche dei nostri format, grazie a una progettualità condivisa in tutti i passaggi, fattore che si tradurrà anche in una leva di vendita forte per la distribuzione».
Il riferimento è in particolare alla cura di «ogni aspetto della fruizione di una struttura alberghiera», fattore determinante anche nel post Covid, quando la sicurezza sanitaria resterà comunque la parola d’ordine. La holding di Ostuni, sempre in piena pandemia, aveva annunciato l’acquisizione del brand I Viaggi del Turchese (ex Tui), strutturandosi sempre più come grande polo villaggista.
Queste sono le operazioni rese pubbliche finora. E molte altre sono attese in un mercato del tour operating destinato a mutare profondamente.
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