by Redazione | 16 Dicembre 2024 10:56
Un brindisi lungo un anno per il segmento del travel retail, destinato a toccare e magari superare la fatidica soglia dei 100 miliardi di dollari (circa 94 miliardi di euro) nel 2025. È quanto stimato da Stefano Gardini Presidente dell’Atri (Associazione Travel Retail Italia) nell’introdurre i lavori di un webinar “Uno sguardo all’Aviation ed al Travel Retail 2025“, rivolto agli operatori del comparto per cercare di capire i trend e le peculiarità di questo segmento commercial.
«Nel 2025 il travel retail nel mondo – ha infatti sottolineato Gardini – dovrebbe arrivare fino a 100 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo composto (Cagr) del 7,5% dal 2019 al 2025. Ovunque, dalle stazioni agli aeroporti italiani, abbiamo assistito al raggiungimento e superamento dei volumi pre pandemici con un fondamentale contributo dei viaggiatori internazionali. Abbiamo affrontato l’aumento inflattivo in Italia in modo ancora migliore di altri Paesi, grazie alla nostra incredibile voglia di risalire la china dopo un biennio decisamente difficile».
«Sicuramente, per quanto riguarda l’Italia – prosegue – è stato importante il riscontro avuto dalla riduzione della soglia del tax free shopping[1] da 154,95 a 70,01 euro, un provvedimento del ministero del Turismo che ci consente di tirare le fila in modo incoraggiante a fine 2024, con performance che rivelano incrementi ancor più significativi del retali tradizionale».
Un trend che sembra seguire l’andamento dell’aviation: infatti tutti gli indicatori di riferimento segnalano in ascesa anche il volume di passeggeri del traffico aereo, tradizionalmente correlato al dato di Pil. Si stima che, da qui al 2040, i passeggeri aumenteranno a livello mondiale del 3,4%, per un totale di 3923 milioni di passeggeri in più. Restano le preoccupazioni per il tema dei costi operativi, in considerazione del cambiamento delle rotte per via della guerra russo-ucraina che costringe i vettori europei a più lunghi percorsi e a una gestione del personale di bordo più costosa.
Va peraltro ormai scemando l’effetto del “revenge travel” già dallo scorso giugno, a partire dal mercato statunitense, fino, in modo diffuso, al contesto europeo, senza contare le problematiche relative ai ritardi nella consegna dei nuovi aeromobili[2]. In questo senso nel 2025 il traffico passeggeri negli aeroporti europei dovrebbe passare da una crescita del 10% prevista nel 2024 a un più conservativo, ma comunque significativo, +8% su base annua.
Nello specifico, poi, al travel retail secondo una ricerca Mindset, lo shopping appare favorito dal buon rapporto qualità-prezzo per la maggior parte degli intervistati (26%), per la comodità (19%), quando vi è sufficiente tempo a disposizione per scegliere (17%) e per la fedeltà al brand (16%).
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