Il turismo che verrà, non appena si allenterà la morsa dell’emergenza pandemica, sarà locale, ipertecnologico e all’insegna dell’outdoor: è questa la previsione di Tiqets, piattaforma di prenotazione online per musei e attrazioni che si proietta sul mercato italiano ed europeo e ne analizza le possibili performance in quest’anno ancora difficile.
E lo fa con Paolo Fatone, regional director Central, Southern Europe and Middle East, che in un’intervista a Horecanews dichiara: «Si tratta di una visione prospettica derivante dall’analisi di quella che è stata la stagione turistica 2020 in Italia: ci sarà una prevalenza di italiani che visiteranno l’Italia, con una crescita del 10-15% e, considerando che per Tiqets lo scorso anno si è chiuso con un -70% rispetto al 2019, potremmo dire che possiamo aspettarci di chiudere il 2021 con un -55%. Si continuerà a spingere su destinazioni turistiche secondarie rispetto ai grandi centri, a vantaggio dunque di paesini, borghi e luoghi outdoor, specialmente parchi, luoghi di montagna e campagna».
«Tra le restrizioni già annunciate anche per evitare gli assembramenti di Pasqua, possiamo sperare in una potenziale riapertura da metà maggio, anche se con numeri più contenuti, spinta dall’impennata del numero dei vaccinati. In Europa il trend generale – aggiunge Fatone – sarà molto simile rispetto a quello prospettato in Italia: anche qui si spingerà molto su quelle che non sono le solite destinazioni turistiche, lontano dalle grandi città e dalle località più note».
«Nonostante le grandi difficoltà vissute dal comparto – conclude Paolo Fatone – stiamo lavorando fianco a fianco con attrazioni con cui già collaboriamo da anni, andando a creare insieme nuovi prodotti maggiormente in linea con le mutate esigenze dei visitatori. Dall’altro lato, stiamo velocizzando il processo di collaborazione con nuove realtà, principalmente outdoor, che puntino su un turismo maggiormente consapevole e che sappiano accogliere i propri visitatori facendoli innamorare delle proprie location senza venire meno agli standard di sicurezza fondamentali in questo periodo».