L’off season è on: turisti triplicati a giugno e settembre

L’off season è on: turisti triplicati a giugno e settembre
30 Settembre 10:36 2024 Stampa questo articolo

La vacanza a giugno e settembre non è più un ripiego, ma un mood. In 10 anni si è triplicato il numero di chi sceglie di andare in ferie alle due estremità dell’estate, arrivando a quasi 15 milioni: la destagionalizzazione avanza, insomma, come auspicato dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè. I numeri sono certificati da un’analisi Coldiretti su dati Ixè, diffusi in occasione della Giornata Mondiale del Turismo promossa dal Unwto il 27 settembre e riportati da Repubblica.

I turisti che hanno scelto giugno sono passati da 2,5 milioni a 6,8 milioni, quelli di settembre da 3,8 milioni a 8 milioni. Campagna e natura hanno giocato un ruolo determinante nell’allungamento delle vacanze estive da fine primavera a inizio autunno: nell’estate 2024 gli agriturismi hanno fatto segnare oltre 11 milioni di presenze, tra ospiti italiani e stranieri, nelle 26.000 strutture in Italia, in base alle stime di Campagna Amica Terranostra. Un trend in costante crescita, sostenuto dal forte appeal di fenomeni come enoturismo, birraturismo e oleoturismo.

In forte aumento, dunque, il trend delle eco-vacanze, raddoppiato in dieci anni: dal 12% al 25%. Quindi significa che un italiano su quattro cerca il turismo sostenibile, secondo un’indagine Coldiretti/Noto Sondaggi, puntando su km zero, dieta mediterranea e biologico, ma anche su strutture “green”. Quasi sei italiani su 10 (59%) fanno scelte che non danneggino l’ambiente al momento di pianificare la vacanza, dalla meta al mezzo di spostamento, fino al tipo di struttura da prenotare.

Sempre secondo l’analisi Coldiretti, su dati Istat, in Italia sono 25.849 le aziende agrituristiche quasi il doppio del 2014 (+84%) mentre il valore della produzione agrituristica è salito a 1,5 miliardi di euro grazie a 15,5 milioni di presenze nel 2023, di queste ben il 58% composto da agrituristi stranieri. La durata media della permanenza nelle strutture in generale è di 3,8 giorni, con differenza tra gli stranieri (4,6) e gli italiani (3,1).

“Un ruolo importante – spiega Coldiretti – spetta alla tavola, con la scoperta dei prodotti delle varie regioni indicata come la prima esigenza associata alla vacanza in Italia, davanti a cultura e divertimento. Non a caso nel 2024 si stima una spesa di circa 10 miliardi di euro per mangiare, prima voce del budget degli italiani in ferie. Anche per il 90% dei turisti americani cibo e vino sono il principale motivo di scelta per venire da noi”.

Un altro fenomeno emergente è il “turismo delle radici”, che interessa circa il 60% degli italiani. Legato alla riscoperta delle proprie origini familiari, è particolarmente rilevante per contrastare lo spopolamento dei territori meno urbanizzati, offrendo al contempo opportunità di sviluppo locale.

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