by Andrea Lovelock | 29 Gennaio 2025 16:27
Si usa spesso dire “non c’è due senza tre”, e anche per l’Aeroporto di Heathrow questa massima verrà rispettata: lo scalo di Londra, tra i primi dieci più trafficati al mondo con 83 milioni di passeggeri movimentati lo scorso anno, avrà la terza pista.
C’è stato, infatti, l’ok definitivo del governo britannico di Keir Starmer al progetto di espansione dello scalo internazionale della capitale che, come ribadito dal cancelliere dello scacchiere e ministro delle Finanze del Regno Unito, Rachel Reeves, potrà così contare su una significativa crescita operativa con enormi benefici sia nel trasporto aereo che nel turismo. Un’evoluzione ad alta sostenibilità visti gli imminenti cambiamenti nell’aviazione commerciale con l’utilizzo di carburanti a basso impatto ambientale. E si produrrà anche un beneficio per la città di Londra che potrà contare su un minor numero di sorvoli.
C’è poi da riequilibrare la bilancia turistica Uk: secondo un recente report del New Economics Foundation, i residenti del Regno Unito che viaggiano all’estero spendono ogni anno 41 miliardi di sterline in più nelle loro destinazioni rispetto a quanto spendono i visitatori internazionali in Gran Bretagna. Da anni si discuteva sulla fattibilità di costruire una terza pista, e in quest’ultimo biennio, il pressing dei sostenitori di questo potenziamento strutturale si è fatto serrato perché lo scalo – il più grande in Europa – ha quasi toccato il punto di saturazione: in una giornata media, infatti, all’aeroporto londinese atterra ormai un aereo ogni 45 secondi.
Lo scorso anno lo scalo ha fatto registrare il suo picco operativo con il totale record di circa 480mila voli e l’infrastruttura fatica ormai a sostenere la domanda di atterraggi e decolli. Sarà inevitabile l’acuirsi dello scontro con gli attivisti per il clima che da sempre respingono questo progetto di ampliamento paventando effetti catastrofici causati da nuove emissioni inquinanti; così come scenderanno in campo anche associazioni di cittadini per protestare contro questa misura che prelude all’esproprio di migliaia di proprietà immobiliari private, costringendo numerosi residenti nell’area interessata alla costruzione della pista a una “migrazione forzata” in altre aree dagli elevati costi socio-economici.
Ovviamente, il via libera del governo ha riscosso il plauso del management dell’aeroporto di Heathrow, che recentemente ha evidenziato come questo potenziamento potrà favorire un ulteriore sviluppo del già ben consolidato traffico internazionale: lo scorso anno lo scalo ha infatti servito oltre 11 milioni di passeggeri-visitatori internazionali e di fatto l’eventuale ampliamento dell’aeroporto potrebbe generare un indotto capace di dare all’economia del Regno Unito una spinta di 100 miliardi di sterline (115 miliardi di euro) entro il 2040, creando migliaia di posti di lavoro nei settori dei trasporti e del turismo e l’arricchimento di un’offerta aerea con almeno 40 nuove destinazioni servite dallo scalo londinese che equivarrebbero ad altrettanti mercati turistici in/out di indubbio valore economico.
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