Settanta buyer, di cui il 36% repeater e il 64% nuovi partecipanti, in rappresentanza di 24 Paesi, in maggior parte europei, ma anche di Usa, Canada, e 136 seller, espressione dei vari prodotti turistici. Sono i numeri di Buy Lazio che apre i battenti giovedì 14 settembre per chiudersi domenica 17 con una serie di educational tour che porteranno gli ospiti alla scoperta del Lazio. Momento clou dell’evento, il workshop B2B in programma venerdì 15 settembre.
Sede di questa 20ª edizione è Villa Mondragone, a Monte Porzio Catone, in provincia di Roma. La scelta del Comune castellano non è casuale, perché protagonisti della manifestazione sono proprio i 17 comuni dei Castelli Romani che, finalmente, come ha detto Sandro Caracci, presidente del Parco Regionale, mettendo da parte ogni campanilismo, hanno compreso che occorreva «fare sistema per promuovere il turismo in un territorio dalle grandi potenzialità che può essere alternativo a Roma per tutta una serie di peculiarità che la Capitale non ha».
La manifestazione è stata presentata a Roma, nella sede della Camera di Commercio, dove ha fatto gli onori di casa il presidente di Unioncamere Lazio, Lorenzo Tagliaventi, secondo cui «i vent’anni della manifestazione stanno a dimostrare la sua dinamicità e la capacità di adattarsi alle richieste degli operatori in continua evoluzione», soffermandosi sulle opportunità che il settore può generare per l’intera economia regionale.
In rappresentanza dell’Enit, il direttore esecutivo Gianni Bastianelli ha evidenziato i dati ottimistici relativi al turismo che stanno pervenendo da più parti e che parlano di un boom che va anche oltre le più logiche previsioni. «L’Italia – ha detto – si colloca oggi al quinto posto fra le nazioni a più alta vocazione turistica, ma se si considera che i primi due posti sono occupati da due colossi, come Cina e Usa, si comprende quale possa essere il ruolo del nostro Paese che si colloca al secondo posto in Europa per numero di pernottamenti e addirittura al primo posto per numero di turisti provenienti da Oltreoceano, in particolare da Usa, Giappone, Canada, Cina, Australia». Riferendosi, in particolare al turismo balneare, Bastianelli non ha potuto non rimarcare le ottime perfomanace fatte registrare quest’anno dal Golfo di Gaeta e dai suoi dintorni.
Alle positive rilevazioni rimarcate dal rappresentante dell’Enit, sono seguite quelle del direttore generale Turismo del Mibact, Francesco Palumbo, il quale dopo avere etichettato la manifestazione come «appropriata e utile», ha aggiunto che «è perfettamente in linea con il Piano Strategico per il Turismo varato dal ministero che, per la prima volta, vede gli attori del settore, in collaborazione con il sistema delle imprese, decidere cosa fare e dove andare». Ed è in linea, ha detto ancora Palumbo, anche con il Piano di Mobilità presentato recentemente dai ministri Dario Franceschini e Graziano Delrio. «L’arrivo di queste masse di turisti presuppone l’obbligo di ampliare le porte d’ingresso. Un lavoro che deve essere fatto con le Regioni con le quali il ministero già da tempo ha avviato tutta una serie di iniziative a supporto. Non solo, quindi Alta Velocità, ma anche treni turistici, ciclovie, cammini per i quali il Lazio è particolarmente attrezzato», ha aggiunto.
Ai numeri ufficiali forniti dall’organizzazione si sono sommati quelli citati dal coordinatore tecnico di Buy Lazio, Vincenzo Peparello, secondo cui «in 20 anni la manifestazione ha registrato la partecipazione di oltre 3mila imprese in rappresentanza di oltre 5mila aziende e quasi 2mila buyer provenienti da tutti i mercati internazionali. Ogni anno – ha detto ancora – registriamo una media di 1.500 incontri prefissati che si concludono in media con 450 accordi commerciali, ovvero con una percentuale di quasi il 30%».
«In un clima di euforia – ha detto in chiusura il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, riferendosi ai dati che pervengono sul nostro turismo – la Regione non può che investire sul futuro. Il turista è un cittadino provvisorio che vuole vivere allo stesso modo del cittadino residente, con la differenza che il primo può scegliere. Non solo Colosseo, quindi, ma migliori condizioni di vita e meno disagi, moltiplicando le opportunità e aggredendo i nodi strutturali», aggiungendo subito dopo che presto la rete ferroviaria regionale potrà contare sull’85% di treni e 500 pullman nuovi, con una particolare attenzione sui collegamenti proprio con i Castelli Romani.