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Lufthansa è salva: approvato il piano di aiuti da 9 miliardi

È arrivato dopo un voto incerto fino all’ultimo il via libera degli azionisti al piano di salvataggio da 9 miliardi di euro predisposto dallo Stato tedesco in favore di Lufthansa.

Come si ricorderà, l’approvazione degli aiuti è stata in bilico fino alla vigilia dell’assemblea straordinaria per la posizione del magnate tedesco Heinz Hermann Thiele, il più grande azionista privato del vettore che più volte si era detto contrario all’intervento statale nel capitale, e che con la sua quota del 15,5% avrebbe potuto bocciare il piano. A poche ore dall’inizio dell’assemblea, invece, l’inversione di rotta che ha consentito l’approvazione degli aiuti con il 98% dei consensi.

Del resto, come ha sottolineato il presidente del consiglio di sorveglianza, Karl Ludwig Kley, all’apertura dell’assemblea, la situazione della compagnia è diventata drammatica a causa dell’emergenza da coronavirus. «Senza sostegno rischiamo l’insolvenza nei prossimi giorni, ma il piano serve solo a guadagnare tempo, e comunque Lufthansa dovrà ristrutturarsi», ha detto Kley, appoggiato dal ceo Carsten Spohr: «Il nostro gruppo aveva avuto tre anni di risultati molto positivi, la crisi di Covid-19 e l’80% dei nostri aerei a terra hanno messo la compagnia in difficoltà. Se approverete questo piano saremo in grado di recuperare e di tornare ad essere una compagnia di successo».

Adesso, per Lufthansa si aprono dunque le porte al processo di ristrutturazione. Dopo l’approvazione del pacchetto di aiuti da parte dell’Unione Europea (in cambio della cessione di alcuni slot presso gli hub di Francoforte e Monaco), le ultime ore hanno visto anche la firma dell’accordo con il sindacato degli assistenti di volo Ufo, con cui vengono assicurati risparmi per 500 milioni di euro.

Come ha sottolineato poi Spohr, alla fine dell’emergenza la compagnia avrà almeno un centinaio di aeromobili in meno in flotta, anche se entro il 2023 arriveranno 80 nuovi velivoli per sostituire quelli troppo inquinanti. Il dimagrimento della compagnia poi, passerà anche per la rinuncia a 26mila posti di lavoro.

Nel corso dell’assemblea, il management ha anche spiegato che il contributo di 6 miliardi e la garanzia di 3 miliardi sul prestito statale saranno ripagati entro il 2023, a costi al di sotto di quelli di mercato. «Con il piano avremo liquidità sufficiente per la nostra operatività», ha concluso Niggemann, che ha sottolineato come il rimborso dei biglietti per i voli cancellati a causa della pandemia ha comportato la restituzione, fino a giugno, di un miliardo di euro, mentre un ammontare equivalente verrà rimborsato nelle prossime 6-8 settimane.

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