I tedeschi non smettono di guardare all’Italia. E in particolare alla ex Alitalia. Nonostante il dietrofront del partner in pectore Msc, con cui aveva presentato un’offerta congiunta a gennaio, la compagnia aerea Lufthansa si è detta in queste ore ancora interessata a “rilevare” Ita Airways. A dichiararlo è stato l’amministratore delegato Carsten Spohr in un’intervista al quotidiano tedesco Die Zeit.
Un’operazione del genere, ha detto, «aprirebbe nuove prospettive, non solo per Lufthansa, ma anche per Ita». E ancora: «Vogliamo e dobbiamo essere ancora più europei. Non è un segreto che l’Italia sia uno dei mercati più importanti per noi. Già oggi noi portiamo dall’America più passeggeri verso l’Italia di quanti ne portiamo verso la Germania. l’Italia è forte economicamente ed è un meta turistica attrattiva», ha spiegato.
Spohr, tuttavia, non ha voluto commentare l’andamento del dialogo con il governo italiano sulla potenziale acquisizione: «C’è una regola negli affari: parlare di acquisti o vendite solo al momento giusto», ha sottolineato.
Ad oggi, al vaglio delle autorità, c’è anche l’offerta concorrente del fondo di investimento Certares, associato ad Air France-Klm e Delta Air Lines, che era stato selezionato per trattative in esclusiva a fine agosto dal precedente governo. Tra le varie possibilità, si è parlato anche di una potenziale partnership di Lufthansa con Ferrovie dello Stato, che dopo anni potrebbe tornare di nuovo in pista per la compagnia di bandiera.
L’ipotesi in estate di un’accelerazione nelle trattative del governo italiano con Lufthansa aveva però fatto storcere il naso a Giorgia Meloni, allora solo presidente di Fratelli d’Italia e oggi nel premier. La sua posizione era stata netta: «È un argomento che ci fa sobbalzare visto che il governo è dimissionario e può occuparsi solo di affari correnti. Saremmo tutti molto più sereni se arrivasse dal presidente Draghi smentita. Dal 25 settembre in poi tutto potrà cambiare e al rilancio della nostra compagnia aerea di bandiera penserà chi governerà. Ora che abbiamo affrontato sacrifici indicibili per comprimerne i costi, occorre valutare con attenzione la presenza dello Stato nella compagnia e la partecipazione azionaria di altri partner», aveva detto. Oggi la palla passa a lei, nella sua nuova casacca di presidente del Consiglio, e al “suo” Mef.
L’intenzione dei tedeschi, secondo la Repubblica, sarebbe quella di un ingresso in Ita in due tappe per ridurre al minimo lo sforzo finanziario: prima prendersi il 45%, poi – entro tre o quattro anni – rilevarne la maggioranza. Ma nonostante lo scatto in avanti di Lufthansa, il piano di Certares sembrerebbe tuttora più affine allo spirito del governo a trazione Fratelli d’Italia: questo lascerebbe al Tesoro il 49% dell’azionariato e posti nel board. Un modo indiretto per lasciare lo Stato italiano alla cloche di Ita.