Lufthansa vuole l’Italia: la sfida di Galantis
Mentre decolla la newco Ita Airways, il Gruppo Lufthansa accelera sull’Italia, cogliendo a pieni mani le occasioni di un mercato in costante ripresa e mettendo al centro il patto con la distribuzione organizzata.
«Vogliamo ripartire insieme al trade, lavorare in maniera congiunta per il rilancio aiutando anche il settore a digitalizzarsi e a evolversi», ricorda a Rimini Gabriella Galantis, da pochi mesi alla guida del Gruppo Lufthansa in Italia nel ruolo di senior director sales Southern Europe, sottolineando anche il ripristino di tutto il network italiano per la winter.
Prima donna italiana alla guida di Lufthansa, da Milano Galantis avrà il compito di gestire tutto il Sud Europa, «una nuova avventura che mi affascina dopo tanti anni nel settore cargo, in un periodo dove proprio quest’ultimo sta facendo registrare numeri da capogiro rispetto al commerciale».
Ma la presenza in fiera del colosso tedesco è proprio un messaggio al trade italiano, nonostante il pronunciamento della Corte d’Appello di Milano che ha dichiarato illegittima la commissione allo 0,1% adottata da Lufthansa nel 2016. «C’è una causa legale in corso e preferisco non commentare al momento – chiosa la manager – ma siamo qui in fiera proprio per rilanciare un rapporto solido di partnership con tutta la distribuzione. Anche con Ndc stiamo facendo passi importanti e al momento contiamo oltre 300 agenzie di viaggi connesse alla nostra piattaforma. Ndc non è più il futuro, è ormai il presente della distribuzione».
Queste ultime settimane, poi, stanno mandando segnali molto incoraggianti, secondo la manager che da 27 anni ha scalato posizioni all’interno del Gruppo di Francoforte. «L’apertura degli Stati Uniti ha fatto registrare un vero e proprio boom di prenotazioni con Miami, Los Angeles e New York che sono le mete più richieste. Ma anche sul corto e medio raggio l’andamento della domanda è positivo, tanto che «con l’avvio dell’orario invernale serviremo tutti e 20 gli aeroporti in Italia, come nel 2019. Ci sono meno frequenze, è vero, ma mi sembra già un segnale molto importante», sottolinea la manager.
Anche perché le percentuali globali raccontano un inverno che vedono il Gruppo tedesco raggiungere il 53% di capacità e l’80% del numero di destinazioni servite rispetto al 2019; «numeri che rispecchiano in maniera quasi uguale il nostro impegno sull’Italia, che resta un mercato europeo strategico»
Il leisure – come è prevedibile – fa da traino, ma anche il business travel inizia a muovere passi più decisi. «Stiamo valutando per la prossima stagione alcune operazioni su determinati corridoi, come abbiamo fatto con Singapore. Penso alle Maldive per esempio: potrebbe esserci delle buone opportunità. Sono ipotesi che vanno studiate bene, anche perché questi ultimi 20 mesi ci hanno abituati a un’enorme flessibilità operativa».
Nel frattempo, Lufthansa prosegue il processo per rendere le sue operazioni più green e sostenibili: «Stiamo investendo molto nel Saf (Sustainable Aviation Fuel) e i nostri obiettivi sono arrivare a tagliare il 50% delle emissioni di Co2 entro il 2030; mentre per il 2050 l’obiettivo è emissioni zero, come stabilito da Iata. Alcuni voli cargo, inoltre, già volano al 100% Saf».
Sul lungo raggio, infine, prosegue l’investimento sugli aeromobili di ultima generazione, A350 e B787, che permettono maggiore sostenibilità sia economica sia ambientale per le compagnie aeree del Gruppo.
E nel futuro, dopo l’aumento di capitale e la prossima completa restituzione del debito allo stato tedesco, Lufthansa potrebbe preparare alcune operazioni di mercato in campo europeo.
Aleggia, come sempre, il nome di Alitalia (o meglio della neonata Ita Airways), ma su questo tema i vertici a Francoforte non fanno trapelare nessun aggiornamento e di conseguenza, anche in Italia, le bocche restano inevitabilmente cucite.
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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