Possono, i parchi a tema, definirsi a pieno titolo una forte motivazione al viaggio e al soggiorno? Rappresentano una destinazione? A giudicare dai dati certificati nel 2015 in Italia e nel mondo, la risposta è affermativa: con oltre 15 milioni di arrivi e 862mila pernottamenti per un giro d’affari (di sola biglietteria) di circa 233 milioni di euro, quello dei parchi divertimento è un segmento turistico che nel nostro Paese conosce una nuova stagione di benessere. E secondo i primi dati del 2016, il trend si è consolidato.
Dopo il periodo di crisi degli anni Novanta, i forti investimenti e l’evoluzione dei luna park da nord a sud hanno reso possibile un piccolo grande miracolo, aggiungendo proprio i parchi tra gli attrattori del nostro incoming, soprattutto per il traffico domestico. Le maggiori concentrazioni si registrano nel Veneto e in Emilia Romagna che rappresentano le regioni dove sono localizzate le più grandi e frequentate strutture.
A livello mondiale, il fenomeno nel 2015 ha assunto i connotati di un autentico boom turistico con 235 milioni di visitatori, con la parte del leone fatta dalle Walt Disney Attraction con 137 milioni di visitatori (dati ufficiali della Tea/Eacom). E proprio il Rapporto Tea ha certificato che in quasi tutte queste strutture del mondo è stata registrata una crescita dei visitatori a eccezione di due parchi Disney asiatici, Hong Kong Disneyland e Tokyo Disneyland.
Nel Vecchio Continente, spicca il +10% di Europa Park, con 5,5 milioni di visitatori. E nel dettaglio dello studio a livello mondiale, spiccano le perfomance dei parchi a tema del Nord America, regione del mondo capofila in questo settore, che hanno chiuso il 2015 con +6%. Tra i motivi dei buoni risultati, la presenza di molte attrazioni Ip, dunque su licenza. La saga di Harry Potter di Universal, e Star Wars per Disney, sono elementi imprescindibili nell’interpretazione di questo successo. Orlando, la città della Florida con centinaia tra parchi e attrazioni turistiche, ha raddoppiato nel 2015 il risultato di vent’anni prima, passando da 32,4 milioni a 66,1 milioni di ospiti. Tra i parchi, da evidenziare il +6% per Magic Kindom, che con 20 milioni di ospiti è il parco più visitato al mondo, il +16% di Universal Studios e il + 8% di Cedar Point, confermano che nonostante sia maturo, questo business – se sostenuto da investimenti – è in grado di crescere ancora. Questo grazie soprattutto alle risorse destinate dai resort a trattenere più a lungo i visitatori regalando l’esperienza di una vacanza con un mix di relax per i genitori e gioco per il resto della famiglia.
Negli alberghi di nuova generazione, parte integrante dei parchi divertimento – secondo il rapporto Tea – è fondamentale comporre una miscela tra ospitalità, retail, cibo e divertimento. E si tratta della stessa strategia adottata da grandi parchi in Italia, da Gardaland a Mirabilandia, dove la ricettività alberghiera e i pacchetti di soggiorno rappresentano la nuova frontiera per implementare i fatturati.