Lunga vita al catalogo cartaceo
Digitale o stampato? Il dilemma riguardo ai cataloghi degli operatori è tornato alla ribalta con la notizia relativa a Welcome Travel che ha deciso di cambiare rotta e rafforzare la produzione degli strumenti di vendita cartacei affiancati alle attività web, su cui il network continua a concentrarsi.
Nel 2018 le sue pubblicazioni passeranno da due a sei edizioni per un totale di 600mila copie distribuite, contro le 240mila dello scorso anno. E questo perché, come ha spiegato Adriano Apicella, amministratore delegato della rete controllata da Costa Crociere e Alpitour, «non tutti i clienti sono pronti alla totale digitalizzazione».
Fedeltà ai cataloghi cartacei anche da parte di Eden Travel Group Viaggi, il cui direttore marketing Tommaso Bertini sottolinea: «Eden Viaggi ha sempre puntato molto su questo strumento. Ogni anno produciamo milioni di copie che distribuiamo a circa 8mila agenzie di viaggi e anche per il prossimo anno prevediamo di investire una voce importante del nostro bilancio nei cataloghi cartaceo. Siamo convinti che il mercato italiano è ancora molto orientato su questa tipologia di presentazione chdell’offerta. Di certo non siamo in linea, ad esempio, con il mercato britannico dove i maggiori t.o. contano di eliminare del tutto il depliant cartaceo entro due o tre anni. Ciò che sicuramente faremo è combinare il classico catalogo con i nuovi strumenti digitali a disposizione sia dell’adv che del cliente finale».
Dello stesso tenore la visione del marketing manager di Settemari, Chantal Bernini: «Noi non abbiamo mai modificato il quantitativo di cataloghi cartacei, pur avendo fatto cospicui investimenti sul digitale e sulla realtà aumentata. In quest’ultimo ambito ci sono molti plus apprezzati dalle adv, come ad esempio la possibilità di stampare singole pagine. Ma la consegna del catalogo al cliente è un rito diffuso: significa condivisione familiare per la scelta della vacanze e avere a casa qualcosa di fisico come il classico depliant da sfogliare e consultare è comunque una pratica gradita a moltissimi consumatori. Credo, inoltre, che in Italia non siamo ancora pronti a virare completamente sul digitale».
Da qui lo sforzo di Settemari che si traduce nella produzione di oltre 150mila copie per il catalogo estivo e circa 120mila per l’inverno, «mentre per il nostro tour operator di nicchia, Amo il Mondo, che si rivolge ad agenti artigianali, la tiratura di copie è più limitata. In conclusione crediamo che il giusto mix tra tradizione e innovazione sia la formula migliore: non a caso abbiamo avviato la preventivazione digitale per dar modo alle adv e clientela di farsi una idea del nostro pricing e fare dei confronti per avere idee più chiare».