Obiettivo 2024 per il ritorno alla “normalità” dei viaggi internazionali sia dal punto di vista qualitativo che, soprattutto, quantitativo (che significa raggiungere i livelli pre Covid e tornare a crescere). L’Unwto aggiorna la sua roadmap globale che vede ancora numeri molto critici nel corso di questo primo semestre, ma che guarda con ottimismo alla ripresa dei viaggi internazionali grazie all’accelerazione sulle vaccinazioni effettuate soprattutto in Europa e Americhe.
Già nel 2022 però – secondo l’Organizzazione mondale del turismo che ha intervistato un panel di esperti del settore per elaborare le sue previsioni – la ripresa sarà più veloce e sostenuta secondo il 60% del campione. Il restante 40% , invece, crede che già entro la fine del 2021 si registreranno crescite vigorose. Sul lungo termine e sulla piena ripresa che farà tornare a correre i numeri del travel come nel 2019 quasi la metà degli esperti di settore, però, concorda con un obiettivo a tre anni, nel 2024, mentre il 37% crede nel raggiungimento del target già un anno prima, nel 2023.
Tutti i dati, però, evidenziano come i viaggi internazionali stiano sì ripartendo, ma in maniera molto timida: tra gennaio e marzo 2021 infatti sono andati in fumo oltre 180 milioni di arrivi turistici globali rispetto al 2020 con la regione Asia-Pacifico che ha registrato un clamoroso -94%, seguita dall’Eruopa che ha perso l’83%. Meno disastroso il calo nelle Americhe (-71% rispetto al primo trimestre 2020) mentre Africa e Medio Oriente hanno perso rispettivamente il 78 e l’81%.
«C’è una domanda accumulata che va crescendo nel tempo e ci trasmette fiducia per una ripresa lenta ma costante – ha detto il segretario generale dell’Unwto, Zurab Pololikashvili – confermo che i vaccini saranno la chiave per il recupero, ma se vogliamo assistere a un importante impennata di viaggi nell’emisfero nord del globo è necessario migliorare il coordinamento e la comunicazione tra autorità, Paesi e organizzazioni; oltre a facilitare e rendere più accessibili i test anti Covid». Il lavoro di ripristino e rilancio del turismo mondiale, infatti, non può fare a meno di prendere in considerazione anche i danni provocati dalla pandemia. Secondo il Barometro del Turismo Mondiale dell’associazione, infatti, le entrate turistiche internazionali nel 2020 sono crollate del 64% (quasi 730 miliardi di euro) con un impatto negativo sul valore delle esportazioni mondiali vicino al 4% in tutto il 2020.