Un calo mai visto nella storia del turismo moderno, ovvero dal 20 al 30% in meno di arrivi internazionali durante tutto il 2020. È la stima elaborata dall’Unwto rispetto ai danni che la diffusione di Covid-19 sta perpetuando nell’industria dei viaggi. Una situazione, quindi, senza precedenti che non può essere rapportata a nessuna delle altre crisi che il settore ha vissuto negli ultimi 30 anni.
Dall’Unwto, inoltre, fanno notare che le previsioni vanno comunque prese con il beneficio del dubbio perché, dipendendo da come evolverà la situazione di blocchi e restrizioni nelle varie aree del mondo, il risultato potrebbe anche essere ancora più inferiore alle aspettative.
Dal punto di vista economico, invece, si prevede una diminuzione tra i 300 e i 450 miliardi di dollari, circa un terzo di quanto è stato generato nel 2019: secondo l’Unwto, quindi, un salto indietro di almeno 7 anni. Proprio l’organizzazione mondiale del turismo, infatti, ha fatto notare che la crisi internazionale iniziata nel 2008 aveva fatto pagare al travel un -4% di arrivi, mentre l’epidemia di Sars del 2003 aveva fatto registrare un -0,4%.
Il segretario generale Unwto, Zurab Pololikashvili ha dichiarato: «Il turismo è tra i settori più colpiti, ma è anche unito nel far fronte a questa immensa emergenza. La nostra priorità è lavorare insieme per mitigare l’impatto della crisi, in particolare sull’occupazione, e per sostenere gli sforzi di ripresa più ampi».