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Luongo (Albatravel): «Una banca non basta per fare bene incoming»

Un approccio artigianale che incontra l’innovazione, una rete capillare che presidia i territori e  la scelta di partner “selezionati” : Guy Luongo, ceo di Albatravel,  racconta le prospettive del gruppo con un occhio di riguardo al mercato europeo, alle trasformazioni delle adv e all’incoming come campo di battaglia strategico.

Partiamo proprio dall’incoming. Quali sono le prospettive?
«L’anno scorso abbiamo registrato oltre 10 milioni di fatturato solo in questo settore e per il il 2016 puntiamo al raddoppio. Non facciamo annunci strillati e comunicazioni in pompa magna, ma lavoriamo da anni con partner affidabili che conoscono territorio e clienti».

Una novità o una conferma?
«La conferma di un’attività artiginale, curata nel dettaglio, che si struttura a livello semi-industriale offrendo una varietà di prodotti. L’incoming è la nostra storia e non lo lasceremo in mano né agli stranieri, né a soggetti estemporanei. Non basta creare un sito B2B-B2C con il supporto di una banca (Destination Italia di Banca Intesa San paolo e lastminute.com, ndr) e appiccicarci la parola incoming per offrire un prodotto per cui servono capacità, creatività e anni di lavoro».

Come vanno le operazioni crociere e Dubai di Albatravel?
«Abbiamo puntato su Dubai e lo facciamo con uno stile diverso ed innovativo. Stiamo pensando di organizzare un evento proprio su Dubai con Emirates. Qualcosa di speciale dedicato al trade – non i soliti incentive o fam trip – che abbia un forte coinvolgimento emotivo. L’obiettivo è far vivere agli agenti un’emozione diversa, farli sentire come i loro clienti, ai quali trasferiranno questa emozione con la credibilità e la professionalità che appartiene alle adv.
Per le crociere, la partnership con Top Cruises è stata una delle novità di prodotto del 2015 e i primi risultati sono già ottimi. Quest’anno sosterremo con forza il nostro investimento nel settore».

Altri obiettivi per il 2016?
«Consolidamento del mercato e continuo sviluppo della nostra sezione dinamica DTO».

Un consiglio alle adv per stare sul mercato?

«Non dare mai nulla per scontato, anche se sei leader. Bisogna puntare sempre sulla qualità, anche se il prezzo la fa da padrone. Ogni giorno cambia tutto e il mercato ha la memoria corta, bisogna sempre riconquistarsi la fiducia. Dai Millennials alle famiglie, il cliente è incostante e infedele. Anche internet, con la sua aggressività e un modello invasivo della privacy, è tanto utile quanto rischioso».

Le soluzioni, quindi…
«Tecnologia, specializzazione e assistenza personalizzata. E gli strumenti offerti da Albatravel…».

Che il mercato ha premiato?
«Le operazioni di comarketing e il presidio del territorio con il contatto diretto con le adv sono il nostro punto di forza, soprattutto in un mercato italiano frammentato e indisciplinato, rispetto a Spagna e Francia, per esempio».

Questione fiere: funzionano o no?
«All’Itb o all’Atm di Dubai ci sono molte occasioni di business. In Italia servono per visibilità e relazioni. C’è bisogno di rinnovamento, altrimenti meglio puntare su serate a tema ed eventi ad hoc con i giusti partner e clienti».

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